Gela. “Abbiamo un saldo di cassa superiore ai 17 milioni di euro e i tempi di pagamento sono di molto inferiori rispetto ad altri comuni siciliani. La situazione finanziaria è in generale solida”.
“Certezze sui numeri”. Non sono bastate le rassicurazioni arrivate dalle parole del dirigente Alberto Depetro a convincere i consiglieri comunali a dire subito sì al bilancio consuntivo 2014. Lo spettro della Corte dei conti e delle sanzioni pagate da molti consiglieri rieletti è ancora vivo. A tenere banco, ancora una volta, sono stati i debiti fuori bilancio. A quelli coperti e regolarizzati dalla passata amministrazione che, in base ai dati portati in aula, lascia un avanzo di circa 21 milioni di euro, se ne aggiungono già quasi tre milioni oltre ad un altro milione che starebbe per maturare solo nel 2015. Davanti a dati di questo tipo, è stato il consigliere del Polo Civico Guido Siragusa a chiedere se vi sia la possibilità di destinare circa otto milioni di euro, corrispondenti ad una parte di avanzo di bilancio non vincolata, proprio alla copertura dei nuovi debiti fuori bilancio. Chiarezza sui conti, inoltre, è stata chiesta dall’indipendente Carmelo Casano e dall’esponente del Megafono Maria Pingo. Non hanno mancato di rivolgersi al collegio dei revisori dei conti. “Siete voi che dovete tutelarci – hanno detto – non possiamo nuovamente rischiare l’intervento della Corte dei conti”. Maggiori certezze sono state chieste anche da Angela Di Modica di Gela Città.
C’è il rinvio. In un clima d’incertezza sul fronte dei numeri, i consiglieri in aula hanno optato per un rinvio. In questo modo, avranno la possibilità di verificare nuove soluzioni insieme al dirigente Depetro e agli stessi revisori dei conti, oramai in scadenza. Intanto, il presidente del consiglio Alessandra Ascia ha confermato che la seduta del 22 ottobre, data scelta per discutere nuovamente del bilancio consuntivo 2014, verrà anticipata da una conferenza dei capigruppo fissata per il 19 ottobre. In mattinata, invece, era arrivato il sì alle misure correttive adottate dalla giunta Messinese con riferimento al rendiconto 2013, finito a sua volta sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati palermitani della Corte dei conti.