Gela. Entrarono in azione, lo scorso anno, in pieno centro storico. La “spaccata” alla gioielleria “Rachele”, in primo grado, ha portato alla condanna, a tre anni e dieci mesi di detenzione, per Carmelo Martines e Michael Smecca. Dopo l’arresto, ammisero il loro coinvolgimento. A gennaio, si presenteranno davanti ai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta. E’ stato fissato il giudizio, su ricorso avanzato dal legale di difesa, l’avvocato Carmelo Tuccio. In primo grado, entrambi optarono per il giudizio abbreviato. La procura ha chiesto e ottenuto la condanna. Il bottino di quel colpo ammontò a circa settantamila euro. Un altro complice ha definito la sua posizione, con il patteggiamento. In un ulteriore filone, scaturito sempre dalla stessa indagine, sono coinvolti anche i presunti ricettatori.
L’inchiesta si estese anche ad indagati, vicini ai titolari, che si sarebbero mossi per recuperare una parte di quanto rubato nell’attività commerciale. I poliziotti del commissariato, tra gli altri elementi, usarono le immagini dei sistemi di videosorveglianza per arrivare ai responsabili della “spaccata”.