Fatture false e documenti distrutti, Fabio Fasulo si difende: “Le mie aziende lavoravano in tutt’Italia”

 
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Gela. “Le mie aziende edili hanno sempre lavorato in importanti cantieri in giro per l’Italia. Non ho mai distrutto documentazione contabile. Ho un contenzioso aperto con il consulente che se ne occupava”.

Il presunto giro di fatture. L’imprenditore Fabio Fasulo si è difeso in aula, davanti al giudice Manuela Matta, nel corso del dibattimento aperto a conclusione di un’indagine su un presunto giro d’evasione fiscale. Insieme all’imprenditore, a giudizio ci sono Roberta Bartolini, Bruno Zambon, Pietro Caruso, Salvatore Greco e Francesco Pellegrino. Molti capi d’imputazione, come rilevato in aula da alcuni difensori degli imputati, si sarebbero già prescritti. Così, il pubblico ministero ha passato in rassegna le fatture della Euroimpianti e della Asian. “La Euroimpianti si occupava di costruzioni navali – ha precisato l’imprenditore attualmente agli arresti domiciliari – sono tutti lavori effettuati e con prestazioni realmente rese”. Fasulo, difeso dall’avvocato Giovanni Lomonaco, ha in questo modo risposto alle accuse mossegli dai magistrati della procura. Gli avvocati Giovanni Cannizzaro ed Egidio Alma, invece, hanno sollevato proprio l’intervenuta prescrizione per i capi d’imputazione che gravano sui loro assistiti. Intanto, due operai edili sono stati sentiti in un altro procedimento che vede come imputato il solo Fasulo. Avrebbe promesso lavoro in cambio della firma di attestazioni con le quali si accusavano funzionari del tribunale di chiedere soldi per rilasciare gli atti richiesti.

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