Gela. “La nota arrivata dalla procura della Corte dei conti è un atto dovuto ma la giunta ha già adottato, con una delibera, le misure correttive richieste”. Le criticità riscontrate dai magistrati contabili. L’assessore Fabrizio Morello, adesso, attende che sia il consiglio comunale ad esprimersi. Al centro delle verifiche condotte dai magistrati contabili di Palermo c’è il rendiconto 2013, approvato durante la sindacatura Fasulo. Negli scorsi giorni, con una nota, i magistrati della procura presso la Corte dei conti regionale chiedevano lumi sull’adozione delle misure necessarie a sanare le criticità indicate in una precedente deliberazione, risalente allo scorso aprile. Nelle misure di correzione varate dalla giunta, comunque, si esclude qualsiasi “effetto elusivo del patto di stabilità”, soprattutto sul fronte “delle somme transitate tra le partite di giro alla voce altre per servizi conto terzi”. Residui attivi e passivi, invece, analizzati nel dettaglio dai magistrati contabili, saranno al centro di “un riaccertamento straordinario”. Si esclude che durante il 2013 siano state subite dall’ente nuove procedure di esecuzione forzata. Nelle misure correttive si legge “che è in atto un’attività di riscontro contabile e amministrativo al fine di meglio definire la situazione debitoria dell’ente nei confronti della società Ghelas spa e relativa agli anni precedenti”.
Le misure dovranno arrivare in consiglio comunale. Dubbi furono sollevati circa la “bassa capacità di riscossione dell’evasione tributaria”. In questo caso, come si legge nella delibera firmata dalla giunta Messinese, le responsabilità principali vengono mosse nei confronti del concessionario. Già lo scorso anno, la dirigente del settore Simonetta Guzzardi aveva inoltrato una nota ai funzionari di Riscossione Sicilia per avere l’intero quadro delle azioni esecutive in atto, destinate a recuperare quanto dovuto dai contribuenti.“Rispetto alle misure correttive adottate dalla giunta – conclude Morello – attendiamo sia il parere dei revisori dei conti sia, ovviamente, il voto del consiglio comunale”.
