Gela. Cosa avvenne durante le procedure amministrative che portarono alla realizzazione del programma d’edilizia economica e popolare ribattezzato Modernopoli, nei pressi della zona di via Butera?
Non si trovano diversi atti. Tra le stanze degli uffici comunali del settore urbanistica, infatti, mancano all’appello sia le deleghe necessarie a giustificare gli espropri dei terreni sia i provvedimenti dirigenziali che fissavano i prezzi di prima cessione degli alloggi. Come mai? I documenti, in sostanza, non risultano “tra gli atti ad oggi consultati e disponibili presso questo settore”. Così, hanno risposto i funzionari del settore urbanistica alla nota scritta da un ex proprietario dei terreni occupati per consentire la realizzazione degli appartamenti di Modernopoli.
Le richieste arrivano da un ex proprietario. Per mesi, l’ex proprietario ha fatto richiesta ufficiale di accedere a quegli atti: dei documenti, però, nessuna traccia. Saranno stati trasferiti altrove, a distanza di diversi anni da quelle procedure, oppure non sono mai esistiti? A questo punto, a chiederselo è proprio l’ex titolare di un fondo che venne espropriato per dare avvio ai cantieri delle cooperative. Gli unici documenti reperiti dai funzionari municipali sono quelli che dimostrano come i legali rappresentanti delle cooperative e delle associazioni di comprensorio, protagoniste dei cantieri di Modernopoli, accettassero le prescrizioni dettate dalle norme di attuazione dei programmi costruttivi Peep 1,2 e 3. Per il resto, invece, gli operatori degli uffici di Palazzo di Città si “riservano di produrre copia degli atti ad oggi non disponibili a seguito di ulteriore ricerca, se rinvenuti”. Se rinvenuti, appunto.