Gela. Appena pubblicato e già a rischio impugnazione. Gli eventuali contrasti con il piano regolatore. Il piano paesaggistico provinciale sembra poter avere un peso non indifferente sulle prossime scelte urbanistiche ed economiche in città. Un gruppo di professionisti sta pensando di portarlo sui tavoli dei magistrati amministrativi per il tramite di un ricorso al tar di Palermo. Il piano, infatti, diventa uno strumento urbanistico che dovrà in ogni caso essere considerato anche in vista dell’approvazione del prg, fermo da decenni. “Bisognerà verificare quali refluenze avrà sul piano regolatore – ha spiegato il dirigente all’urbanistica Emanuele Tuccio – sicuramente, i vari vincoli inseriti nel piano paesaggistico non sono indicati nel nuovo prg. Di conseguenza, le modifiche dovranno comunque essere introdotte. Nessuno strumento di questo tipo può essere mai equiparato ad una fotografia definitiva del territorio”.Una linea analoga a quella dell’assessore Francesco Salinitro. “Il piano paesaggistico è uno di quegli atti che dovrà necessariamente servire ad aggiornare un prg ormai vetusto – ammette – per questa ragione, l’intenzione è di organizzare un ufficio di tecnici che avranno il compito di adattare il piano regolatore generale”.
Le perimetrazioni Sic e Zps. Tra i punti più controversi, le perimetrazioni Sic e Zps che segnano intere fette di territorio, escludendo qualsiasi ipotesi d’edificazione. Sulla questione, proprio davanti ai giudici amministrativi, è ancora pendente un ricorso. Non mancano dubbi neanche sulla cartografia utilizzata per redigere il piano. Oltre all’azione davanti alla giustizia amministrativa, non viene esclusa l’ipotesi di un ricorso straordinario al presidente della repubblica.