Gela. Il blocco dei cantieri a Femmina Morta, risalente ad otto anni fa, determinò danni all’azienda Flavel Edil, che aveva ottenuto le concessioni edilizie per la realizzazione di un piano costruttivo, da sedici villette. I tecnici del Comune intervennero sulle concessioni, anzitutto ritenendo che fosse necessaria la valutazione ambientale strategica, ma con i cantieri già avviati. Gli imprenditori iniziarono un lungo procedimento amministrativo, al quale adesso si aggiunge la decisione del Cga, che ha riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni, quantificati sulla scorta dei criteri indicati in una relazione del consulente tecnico, nominato dai giudici. Solo sui parametri della quantificazione dei danni si sono poste delle osservazioni. Per i giudici, va applicato il tasso legale di interesse, ma comunque con la conferma che la Flavel Edil subì danni, per un investimento stoppato dal Comune.
I giudici, in una precedente pronuncia, avevano spiegato che ci sarebbero stati errori di valutazione da parte del Comune nella seconda sospensione, imposta ritenendo che fosse necessaria la valutazione ambientale strategica, a lavori però ormai avviati e facendo riferimento alle concessioni rilasciate in una zona sottoposta a vincoli Sic e Zps. Il Cga ha già invece escluso responsabilità dell’ente nella prima sospensione decisa per verificare quanto previsto dal piano paesaggistico provinciale. I magistrati sono stati chiamati a valutare il danno emergente e il lucro cessante e tutte le conseguenze legate al fermo dei lavori, in una zona a ridosso del mare e quindi soggetta a maggiore corrosione delle strutture. Il Comune dovrà coprire anche le spese della consulenza e sul risarcimento provvedere, con l’offerta da inoltrare all’azienda, entro novanta giorni dal deposito della sentenza.