Gela. Sia in primo che in secondo grado, è arrivata una decisione di assoluzione in favore dell’ex presidente della Regione Rosario Crocetta, finito a processo con l’accusa di aver diffamato Saverio Di Blasi, presidente dell’associazione “Aria Nuova”. I fatti si riferiscono ad un comizio, in piazza Umberto I, quando l’allora governatore siciliano intervenne a supporto dell’ex sindaco Angelo Fasulo, impegnato nella campagna elettorale del 2015. La vicenda verrà valutata dai giudici di Cassazione. La difesa di Di Blasi, parte civile nel procedimento, si è rivolta ai giudici romani. Un ricorso che verrà trattato a luglio del prossimo anno, ma che ha già superato un primo vaglio, preliminare, di ammissibilità. L’azione varrà ai soli fini civilistici, ma per il legale di Di Blasi, l’avvocato Salvo Macrì, ci sono tutti gli estremi per individuare una responsabilità di Crocetta, che dal palco, mentre veniva contestato, avrebbe additato Di Blasi, tacciandolo di essere vicino ad esponenti della criminalità locale.
Sia il giudice del tribunale di Gela che quelli della Corte d’appello di Caltanissetta hanno escluso che Crocetta abbia rivolto parole offensive a Di Blasi o che l’abbia collegato ad esponenti della criminalità. Secondo il legale di parte civile, sussiste la diffamazione e per questa ragione, pur in assenza di un’impugnazione della procura, Di Blasi si è comunque rivolto ai giudici romani.