L’indagine sul gruppo Cedis, sospetti sulle fatture di quattro società: per i titolari arriva la prescrizione

 
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Gela. I reati si sono prescritti, così il giudice Manuela Matta ha disposto il “non doversi procedere” nei confronti di quattro imputati. Le fatture sospette. Si tratta di titolari d’aziende finiti al centro della maxi inchiesta che coinvolse la società Cedis, per diversi anni impegnata tra gli impianti della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. I magistrati della procura, non a caso, gli contestavano l’emissione di presunte fatture false per agevolare proprio il gruppo Cedis. Le indagini riguardarono anche la movimentazione dei loro conti corrente bancari. Nel corso dell’ultima udienza del dibattimento, sono stati sentiti due funzionari di altrettanti istituti di credito che, in parte, hanno ricostruito alcune operazioni bancarie finite al centro degli approfondimenti condotti dai militari della guardia di finanza. Difesi dagli avvocati Maurizio Scicolone e Sinuhe Curcuraci, gli imputati sono finiti a giudizio proprio in una delle costole processuali dell’inchiesta Cedis. Per loro, adesso, è arrivata la prescrizione. 

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