Gela. Riduzioni delle indennità e dei gettoni di presenza. A decidere, alla fine, sarà la giunta comunale. Indennità da ridurre…parola alla giunta. Ad accogliere la proposta di convertire la mozione presentata in atto d’indirizzo sono stati i consiglieri di Gela Città, Cristian Malluzzo, Giovanni Panebianco e Angela Di Modica. La proposta presentata dai tre consiglieri, con una mozione letta in aula durante la seduta di question time ripresa dopo la lunga sospensione dovuta alla protesta dei diversamente abili e degli operatori del servizio di trasporto speciale, prevede una serie di riduzioni. Ridotte le indennità del sindaco e degli assessori del 40%, taglio del 30% a quelle del presidente del consiglio comunale e del 20% ai gettoni di presenza dei consiglieri comunali. La mozione, letta proprio da Malluzzo, ha trovato pieno appoggio soprattutto dal gruppo dei 5 stelle e dall’indipendente Carmelo Casano. Perplessità, invece, sono state mosse da Guido Siragusa del Polo Civico e da Vincenzo Cascino di Un’Altra Gela. “Parliamo di indennità, soprattutto quelle spettanti al sindaco, mai indicizzate – ha detto proprio Siragusa – in sostanza, l’attuale primo cittadino guadagna una cifra uguale a quella dell’allora sindaco Rosario Crocetta durante la sua prima esperienza alla guida della città. La cifra è uguale ma il costo della vita è decisamente cambiato. Riducendo l’indennità del sindaco si creerebbe un effetto a cascata che metterebbe in discussione la stessa possibilità per gli assessori di operare a tempo pieno per la città. Non fa parte della mia cultura politica. Una giunta deve essere in grado di lavorare, contado su risorse economiche”. Di populismo ha parlato Vincenzo Cascino che ha voluto sottolineare come i costi vadano tagliati non facendo leva sulle indennità, già basse, di sindaco e assessori o sui gettoni di presenza dei consiglieri ma eliminando sprechi legati a consulenze o ad incarichi esterni. Dubbi sono stati sollevati anche da Vincenzo Cirignotta del Pd. Per il gruppo di Gela Città, inoltre, i risparmi derivanti dal taglio della indennità dovrebbero essere reinvestiti nella formazione di un fondo economico rivolto alle esigenze più immediate delle famiglie in difficoltà economica. “Se fare populismo significa volere il bene della città – ha replicato Malluzzo – allora, farò il populista per i prossimi cinque anni”.
Luci e ombre sul porto rifugio. Un tavolo tecnico permanente, invece, dovrebbe affrontare la questione del porto rifugio, ancora al palo tra carenze infrastrutturali e insabbiamento. E’ stata accolta la mozione presentata dai consiglieri del gruppo del Pd. Vincenzo Cirignotta e Salvatore Gallo hanno spinto affinchè l’amministrazione assuma immediate iniziative. I consiglieri, su proposta dell’indipendente Carmelo Casano, hanno concordato di organizzare un delegazione da inviare a Palermo il prossimo 14 ottobre, data scelta per una riunione sul caso del porto rifugio davanti ai componenti della commissione regionale ambiente. Il vice sindaco Simone Siciliano, presente in aula, non ha mancato di sottolineare i tanti punti interrogativi che ancora gravano sui progetti di riqualificazione strutturale del porto rifugio. “Intanto – ha spiegato – abbiamo deciso, giusto per coprire le prime necessità, di stornare alcuni fondi per il tramite del Gruppo d’azione costiera”. Una discussione condotta sotto gli sguardi di tanti operatori portuali e dei componenti dell’omonima associazione, stanchi di dover convivere con un porto sempre sul filo della chiusura. I consiglieri in aula, invece, non sono riusciti a trattare le altre mozioni inserite all’ordine del giorno. Per la prima volta dal momento dell’insediamento del nuovo civico consesso, è “strategicamente” venuto a mancare il numero legale.