Gela. I grillini, insieme ai dem locali, hanno ormai ufficializzato l’avvio di una nuova fase politica, che parte della rifondazione del centrosinistra locale, all’opposizione del sindaco Lucio Greco. La linea è ormai tracciata e si attendono anche gli esiti dei ballottaggi sull’isola, che fanno ben sperare l’alleanza grillono-democratica. Questa mattina, i pentastellati hanno inaugurato la nuova sede, in centro storico. Si sono visti i portavoce, sia in parlamento che all’Ars, e un drappello di sostenitori. C’erano il senatore Pietro Lorefice, il deputato Ars Nuccio Di Paola e il consigliere comunale Virginia Farruggia. Assente, per ragioni personali, l’altro deputato regionale, Ketty Damante. E’ inevitabile che i grillini attendano, come molti altri, le scelte del sindaco Lucio Greco. Fino ad oggi, il Movimento cinquestelle, all’opposizione dell’amministrazione comunale, ha comunque assicurato una collaborazione istituzionale, su progetti che toccano più linee programmatiche, da “Qualità dell’abitare” e fino all’Autorità portuale. Il profilo politico della nuova giunta, almeno quello dei rumors, che vedrebbe Greco aprire a renziani, berlusconiani e cuffariani, mettendo forse definitivamente da parte lo spirito civico del 2019, potrebbe diventare un confine, quasi invalicabile per i grillini. Di Paola e Farruggia hanno spiegato che fino ad oggi il movimento ha portato avanti un’opposizione “costruttiva”, che però pare destinata a diventare “intransigente” se l’avvocato Greco scegliesse di muovere passi ufficiali verso Renzi, rafforzando i berlusconiani. Del resto, il senatore Pietro Lorefice, all’indomani della trasferta romana del sindaco, ha rilanciato un capitolo, che chiama in causa direttamente i forzisti. Il Contratto istituzionale di sviluppo “è ancora sul tavolo del ministro Mara Carfagna”, ha spiegato il senatore. Lorefice ha avuto indicazioni dalla segreteria del ministro berlusconiano. Grandi passi in avanti non se ne sono fatti su uno strumento che dovrebbe essere quello principale, per un territorio che ancora oggi aspetta investimenti, alternativi a quelli di Eni. Più di un dubbio è stato avanzato sulle priorità del ministro di Forza Italia, mentre invece Lorefice, già la scorsa settimana, aveva ricordato l’impegno, sul Cis, del predecessore della forzista, il dem Giuseppe Provenzano. Probabilmente, in un’ottica politica, non è da sottovalutare il fatto che Greco e l’ingegnere Pietro Inferrera (suo consulente) a Roma, durante l’incontro al Ministero dello sviluppo economico, abbiamo preferito interloquire con i referenti renziani piuttosto che con lo stesso Lorefice, che invece il dossier su accordo di programma e area di crisi lo segue da tempo, avendo anche partecipato attivamente ai lavori della commissione industria del Senato, facendo emergere gli evidenti ritardi e le disfunzioni burocratiche che hanno reso inefficaci questi strumenti, in attesa della proroga. Lorefice è stato piuttosto netto, anche in tema di infrastrutture.
Uno degli investimenti madre, da circa trecento milioni di euro, è concentrato sulla nuova tangenziale. Il senatore ha avuto un incontro con il responsabile Anas per la Sicilia, che ha confermato di aver trasmesso le integrazioni richieste dal Ministero della transizione ecologica, che si sta occupando della procedura Via. Greco, però, deve accelerare. Il senatore ha lanciato l’allarme sull’asse di servizi, per il quale il Comune deve procedere alla convocazione di un tavolo tecnico. Ci sono adeguamenti strutturali da apportare e bisogna farlo prima possibile. “Se si ritarderà ancora – ha detto il senatore – la tangenziale non arriverà a Gela”. I grillini fanno capire che il nuovo corso politico che il sindaco sembra intenzionato a lanciare, potrebbe chiudergli più di qualche porta e sugli investimenti strategici non si può ancora tergiversare.