Gela. Dopo due anni, obiettivi per la mobilità sostenibile non raggiunti. Il presidente locale di Fiab, Simone Morgana, conferma la “buona volontà” di qualche assessore, ma grandi sviluppi non se ne vedono. La città è dominata dalle auto. “Ben venga il progetto della ciclabile su una parte del lungomare, ma quella rimane un’infrastruttura che non risolverà i tanti problemi di mobilità che ci sono. Il punto può essere fatto partendo dalle scuole – dice Morgana – i nostri bambini respirano veleni ogni giorno e si vedono negato il diritto minimo a vivere e muoversi in sicurezza. Le strade a ridosso degli istituti sono invase dalle auto e lo spazio per le persone non esiste. L’applicazione e la gestione delle zone scolastiche, che limiterebbero l’uso dell’auto, incentivando la popolazione a raggiungere le scuole a piedi o in bici, è stata fatta pochissimo e malissimo. In città si registra uno smodato uso dell’auto privata per raggiungere le scuole e il caos è sotto gli occhi di tutti. Non sono state istituite aree pedonali continue, ztl di quartiere, quantomeno nel centro storico, né si è intervenuti con provvedimenti strutturali per la limitazione della velocità a 20 e 30 km/h. Nonostante i numerosi incidenti stradali, alcuni mortali. Ricordiamo che per limitare la velocità non serve un cartello, ma un sistema di interventi complessi, come chicane, dossi, restringimenti della sede stradale, autovelox, isole salvagente e passaggi rialzati”. Per Morgana, chi cerca di muoversi con sistemi alternativi all’auto, si trova costretto a stare attento per la propria incolumità fisica.
“I pedoni e i ciclisti vivono un incubo quotidiano fatto di spazio pubblico occupato abusivamente dalle auto e di diritti negati. In centro storico e sul corso Salvatore Aldisio non si sono volute istituire le corsie ciclabili e i doppi sensi ciclabili, mentre la sosta selvaggia la fa da padrona. Sul lungomare, era stata istituita la zona 20 ed erano stati eliminati gli stalli di sosta sia a nord che a sud, in modo da incentivare una mobilità a misura di persona. La zona 20 però è stata rimossa e sono stati creati stalli a spina di pesce sul lato nord in maniera assai discutibile, perché la loro disposizione rende pericolosissima la circolazione dei ciclisti, soprattutto se bambini. Rimaniamo fermi nel renderci disponibili al dialogo, ma oggi quello che c’è è un silenzio preoccupante su un tema fondamentale per la città”. Per un tessuto urbano a misura di mobilità sostenibile, le tappe essenziali sono ancora lontane.