Gela. Le accuse nei suoi confronti caddero, già al termine del giudizio di primo grado, nel dicembre dello scorso anno. Le contestazioni erano pesanti per il brigadiere della guardia di finanza Salvatore Zuppardo, ora in pensione. Ha scelto di rivolgersi alla giustizia civile, per essere risarcito. Gli investigatori avanzarono un’ipotesi di induzione indebita. Ritennero che avesse potuto “pilotare” una verifica fiscale, favorendo un medico, poi a sua volta assolto. La decisione favorevole, pronunciata per Zuppardo dai giudici del tribunale, fu con formula piena. L’indagine partì dalla segnalazione di alcuni colleghi, a loro volta in servizio nel comando locale. Si arrivò alla conclusone, smentita dalla pronuncia dei giudici, di un presunto patto con il medico, per favorirlo negli accertamenti fiscali in atto. Tutti gli elementi non hanno retto in giudizio, anche perché il medico comunque pagò una sanzione economicamente salata per la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi, per uno degli anni sotto verifica. Non ottenne nessun vantaggio. Assistito dall’avvocato Rocco Cutini, il finanziere chiederà ai giudici civili il riconoscimento dei danni subiti.
Sono già stati citati sia i colleghi, che allora fecero la segnalazione a suo danno, sia il Ministero dell’economia e delle finanze, dal quale dipende il corpo delle fiamme gialle. Il finanziere, ormai in pensione, si ritiene vittima di quanto accaduto. Anche nel corso delle indagini e del successivo dibattimento, ha sempre sostenuto di aver operato nel rispetto dei compiti del corpo di appartenenza.