Gela. Se c’erano state delle iniziali ipotesi di apertura, pare siano state definitivamente accantonate. Tra il sindaco Lucio Greco e i dem locali è tornata una specie di cortina di ferro politica. Il partito locale ha attaccato sulla gestione del caso “Solito” e sul trasferimento degli alunni nella struttura delle “Benedettine”. Per i dem, è stato un “fallimento”. Greco ha risposto su tutta la linea, addebitando anche ai democratici responsabilità amministrative, che sarebbero alla base anche dei mancati investimenti sull’edilizia scolastica. Il sindaco, ormai, colloca sullo stesso piano sia i dem che l’opposizione di centrodestra. L’avvocato ha parlato di “nemici della città”. Il segretario provinciale del Pd, Peppe Di Cristina, che lo scorso anno ha perorato la causa dell’addio all’alleanza “arcobaleno”, non ha atteso molto per far capire che il capitolo Greco, almeno per il suo partito, è chiuso. “La storia ci insegna che tutti quelli che per sottrarsi alle proprie responsabilità le scaricano sugli altri e in particolare sulle passate gestioni, dimostrano, qui e ora, di non sapere governare”. Di Cristina l’ha scritto sul suo profilo facebook, senza fare riferimenti diretti, ma il destinatario della missiva politica è proprio il sindaco. “Ma vorremmo ricordarle, sommessamente, che quelli che hanno governato la città negli ultimi dieci anni o sono in sua compagnia o si sono rifugiati a destra”, aggiunge rivolgendosi al primo cittadino, anche in questo caso senza citarlo direttamente.
Il Pd, che nella “nuova” giunta Greco non pare possa trovare spazio (e l’ultimo confronto a distanza ratifica la tesi), continua a sottolineare quelle che ritiene incoerenze politiche, in un’amministrazione comunale che è sempre più distante dal Pd, nonostante qualche pro-Greco non abbia mai rinunciato a richiamare il modello di due anni fa, comprensivo del Partito Democratico. La posizione, espressa pubblicamente dal segretario provinciale e che più volte ha trovato riscontro nelle parole di quello cittadino, Guido Siragusa, pare ormai un manifesto politico di quello che sarà il Pd in città, in un progetto di alternativa, insieme al Movimento cinquestelle e non certo nella giunta Greco.