Gela. Il progetto di bonifica delle acque di falda, secondo gli investigatori, non è stato completato e la procura ha disposto il sequestro preventivo del ramo aziendale delle società Raffineria di Gela ed Eni Rewind (ex Syndial) del sito industriale di contrada Piana del Signore. Le aree dello stabilimento, toccate dal progetto di bonifica non completato, sono state poste sotto sequestro su disposizione del gip del tribunale. E’ stato nominato un amministratore giudiziario.
Il reato ipotizzato è di omessa bonifica. Il progetto venne approvato dal ministero nel 2004. Le indagini sono in corso, affidate ai militari della capitaneria di porto e agli agenti di polizia del commissariato. Dal colosso energetico del cane a sei zampe fanno sapere: “Eni prende atto dei provvedimenti adottati dall’autorità giudiziaria rispetto all’impianto TAF a Gela.
La società, riservandosi ogni opportuna valutazione in sede processuale, conferma di avere sempre operato nel rispetto dei requisiti di legge e ribadisce che continuerà ad interloquire con la magistratura assicurando la massima cooperazione”