Gela. Il rendiconto 2013 e i dieci punti di criticità non superati dopo le verifiche dei giudici della corte dei conti regionale hanno spinto la giunta a varare le misure correttive richieste. I correttivi alle richieste della Corte dei conti. E’ stato necessario il supporto del segretario generale dell’ente Pietro Amorosia per dire sì ai correttivi, tutti sintetizzati in una delibera appena resa pubblica. Debiti fuori bilancio e non solo. Ad aprile, i giudici contabili di Palermo avevano fatto emergere diversi punti oscuri proprio relativi al rendiconto 2013. Era stato il dirigente Alberto Depetro, in audizione, a rispondere punto per punto. “Il progressivo riconoscimento dei debiti fuori bilancio – scrivevano ad aprile i giudici contabili – attraverso le deliberazioni consiliari adottate, ha portato alla riconduzione al sistema di bilancio di 12.083.574,54 euro nel 2013 e di 8.978.827,63 euro nel 2014, con sostanziale azzeramento, nel corso del 2014, della discrasia tra il conto del tesoriere e le scritture contabili dell’ente. Ciò determina una sensibile erosione dell’ingente massa passiva su cui la sezione aveva espresso forti preoccupazioni nelle precedenti pronunce di accertamento sui rendiconti del 2011 e del 2012. Rimangono le perplessità in ordine ai debiti verso la società partecipata Ghelas spa, in quanto, nonostante il riconoscimento di 500.000 euro nel corso del 2013, non viene quantificata con esattezza la massa passiva né viene indicata la relativa copertura finanziaria”. Nelle misure di correzione varate dalla giunta, invece, si esclude qualsiasi “effetto elusivo del patto di stabilità”, soprattutto sul fronte “delle somme transitate tra le partite di giro alla voce altre per servizi conto terzi”. Residui attivi e passivi, invece, analizzati nel dettaglio dai magistrati contabili, saranno al centro di “un riaccertamento straordinario”. Si esclude, inoltre, che durante il 2013 siano state subite dall’ente nuove procedure di esecuzione forzata.
I pagamenti alle controllate. Negli anni precedenti, invece, la massa calcolata superava quota 14 milioni di euro. Sul fronte dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel 2013 per una cifra di 12.083.574,54, la massa prevalente derivava da “regolarizzazioni contabili dovute alla differenza di saldi di tesoreria con il saldo di cassa contabile”. Circa 14 milioni sono già stati riconosciuti. Stando ai magistrati contabili, ombre rimangono rispetto al “mancato adempimento degli obblighi circa l’indicazione dei rapporti di credito e debito tra l’ente e le società partecipate, tra cui Ghelas e Ato CL2, da allegarsi al rendiconto 2013”. Nelle misure correttive, invece, si legge “che è in atto un’attività di riscontro contabile e amministrativo al fine di meglio definire la situazione debitoria dell’ente nei confronti della società Ghelas spa e relativa agli anni precedenti”.
“Bassa capacità di riscossione”. Dubbi furono sollevati anche ad aprile circa la “bassa capacità di riscossione dell’evasione tributaria”. In questo caso, come si legge nelle misure correttive, le responsabilità principali vengono mosse nei confronti del concessionario. Già lo scorso anno, la dirigente del settore Simonetta Guzzardi aveva inoltrato una nota ai funzionari di Riscossione Sicilia per avere l’intero quadro completo delle azioni esecutive in atto, destinate a recuperare quanto dovuto dai contribuenti. L’amministrazione, inoltre, cercherà di evitare nuovi ritardi nell’approvazione di strumenti finanziari come lo stesso rendiconto e il bilancio di previsione che, allo stato attuale, non sembra ancora definito.