Brescia. Proseguono le deposizioni dei testimoni nel dibattimento, legato alla maxi indagine antimafia “Leonessa”. Anche ieri, davanti al collegio penale del tribunale di Brescia, sono state poste domande ad uno degli investigatori che seguì l’evoluzione del gruppo gelese, ritenuto legato alla stidda e che avrebbe esportato lo stesso “modus operandi” in Lombardia, facendo affidamento sull’affare delle compensazioni illecite. Sono diverse le costole processuali che stanno andando avanti. Oltre al dibattimento davanti ai giudici bresciani, altri imputati (sono più di sessanta) sono dal gup del tribunale lombardo. Per loro, è già stato chiesto il rinvio a giudizio. Altri coinvolti, invece, hanno optato per il rito abbreviato e con le condanne pronunciate (pur se assolti dall’associazione mafiosa) attendono l’appello. In aula, ieri, si è presentato anche una delle parti offese, a sua volta già indagato per fatti legati all’indagine “Leonessa”.
In questo filone, sono imputati Rosario Marchese, Salvatore Antonuccio, Giuseppe Arabia, Antonella Balocco, Giuseppe Cammalleri, Gianfranco Casassa, Danilo Cassisi, Matteo Collura, Simone Di Simone, Angelo Fiorisi, Carmelo Giannone, Roberto Golda Perini, Giovanni Interlicchia, Corrado Savoia, Alessandro Scilio ed Enrico Zumbo. Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Giovanna Zappulla, Roberta Castorina, Angelo Cafà, Maurizio Scicolone, Sinuhe Curcuraci, Vito Felici, Deborah Abate Zaro, Mauro Sgotto, Gianluca Marta, Oliviero Mazza, Desolina Ferris, Stefano Bazzani, Domenico Peila e Maurizio Basile. In aula, si tornerà la prossima settimana.