Trovato morto nella sua cella a Balate, autopsia sul corpo del trentenne: la salma restituita ai familiari

 
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Gela. Trovato senza vita all’interno della sua cella nel carcere di Balate.

I magistrati hanno disposto l’autopsia. Ad una settimana dalla morte, la salma di un trentenne catanese viene restituita ai familiari. I magistrati della procura, infatti, hanno deciso di non chiudere subito il caso. Dalle prime ricostruzioni condotte dopo la scoperta del cadavere, s’ipotizzò il suicidio. Una versione che non ha per nulla convinto i familiari del giovane, in carcere per scontare una condanna definitiva. Hanno da subito escluso che fosse depresso a causa della sua detenzione nella casa circondariale di Balate. Così, gli stessi magistrati hanno ordinato l’effettuazione dell’autopsia per ricostruire, nel dettaglio, le ragioni del decesso. Accertamenti avviati davanti ad un caso da approfondire, dato che il giovane sarebbe morto all’interno della cella. Un altro detenuto, alle prime luci dell’alba dello scorso mercoledì, avrebbe dato l’allarme. L’intera vicenda viene seguita non solo dai magistrati ma anche dagli agenti di polizia penitenziaria. Negli scorsi giorni, i parenti del trentenne catanese si sono recati in procura per chiedere di fare chiarezza intorno a ciò che si sarebbe verificato nella notte a cavallo tra mercoledì e giovedì nel carcere di Balate. Il corpo del trentenne, intanto, verrà trasportato a Catania.

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