Gela. Un’interrogazione al ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani. Su Timpazzo anche il governo nazionale deve intervenire. L’ha presentata il senatore Pietro Lorefice, come ha spiegato durante il monotematico, richiesto dalla maggioranza del sindaco Lucio Greco. Grande assente, il governo regionale. Né il presidente Nello Musumeci né l’assessore Daniela Baglieri hanno partecipato, nonostante la convocazione. “L’assenza del governo regionale è indice della scarsa considerazione che ha attualmente la nostra politica locale – ha esordito il consigliere indipendente Rosario Trainito – a cosa serve questa seduta, senza i veri interlocutori?”. Pd e Movimento cinquestelle, come già fatto questa mattina, non hanno alzato le barricate. Il documento finale lo voteranno, ma non hanno risparmiato i dietrofront della maggioranza e della presidenza della Srr4. La grillina Virginia Farruggia e i dem Alessandra Ascia e Gaetano Orlando, hanno ricordato la mozione non approvata dai pro-Greco, che tra le altre cose prevedeva la possibilità di azioni giudiziarie contro l’aumento dei conferimenti e il progetto di ampliamento. “Anche il presidente della Srr4 ha cambiato linea”, ha detto Farruggia. Il presidente Filippo Balbo, collegato in remoto, ha parlato della necessità di arrivare ad una determinazione unitaria, contraria all’aumento dei conferimenti. “Ormai i camion che arrivano a Timpazzo sono tantissimi – ha detto Balbo – a questo ritmo, la vasca E sarà satura tra otto mesi. I Comuni dell’ambito saranno costretti ad andare altrove, con un aumento dei costi e della Tari”. Balbo ha mosso più di una perplessità anche sull’ampliamento di Timpazzo. “Da quello che ho potuto percepire nel corso del confronto con il dipartimento regionale – ha proseguito – emerge che non ci sono le condizioni, anche rispetto ai vincoli”. Su vincoli e sulle prescrizioni che verrebbero violate anche il ministero potrebbe pronunciarsi, come ha indicato Lorefice. Per il deputato Ars Nuccio Di Paola, la città è “diventata il tappeto del fallimento del governo regionale”. “Non c’è stata programmazione, anzi l’unica programmazione era quella delle discariche e la cosa grave è quella della disponibilità data alla Regione”, ha proseguito. Per i grillini e per i dem, le responsabilità del governo regionale sono ormai chiare. Il deputato regionale del Pd Giuseppe Arancio ha sollevato tante preoccupazioni per una discarica che tra pochi mesi sarà satura, con enormi conseguenze. “Avremo i rifiuti in strada e costi enormi. Ci sono rapporti come Sentieri che indicano i tanti danni ambientali e alla salute, che già il territorio sconta”, ha proseguito. Il no all’aumento dei conferimenti è netto, praticamente da tutti i gruppi dell’assise civica. Il forzista Luigi Di Dio ha chiesto di non collegare la vicenda Timpazzo solo al governo Musumeci. “E’ un fallimento, quello delle politiche dei rifiuti in Sicilia, che va avanti da venticinque anni”, ha detto il forzista. L’invito a mettere da parte i colori è partito anche dal consigliere Rosario Faraci di “Una Buona Idea”.
L’esponente civico ha stigmatizzato ancora una volta l’assenza della Regione e una politica palermitana che non dà risposte al territorio. “La responsabilità è di tutti – ha proseguito – anche di presidenti di questa città”. Il centrista Salvatore Incardona ha parlato di “confusione” e di soluzioni che in questo modo non verranno mai adottate, per il bene del territorio. L’Udc locale è politicamente vicino all’assessore regionale Baglieri, che sta spingendo per risolvere l’emergenza rifiuti puntando anche sul sito di Timpazzo.