Gela. Domani, il consiglio comunale affronterà la vicenda dell’ulteriore aumento dei conferimenti destinati a Timpazzo, mentre a Palermo si terrà un tavolo tecnico, per andare avanti nell’iter dell’ampliamento della piattaforma locale. Per i dem, è da bloccare qualsiasi iniziativa che possa portare sul territorio locale ancora altri rifiuti. Il deputato regionale Giuseppe Arancio ha depositato un’interrogazione e chiede al presidente della Regione Nello Musumeci e all’assessore all’energia Daniela Baglieri di fare un passo indietro, rinunciando all’ampliamento di Timpazzo e ai conferimenti ulteriori, “riportando ai valori originari la capacità”. Arancio, nel testo dell’interrogazione, cita dati tecnici e di rapporti ambientali. Più rifiuti a Timpazzo, secondo il parlamentare regionale del Pd, significa mettere ancora di più a rischio il territorio e la salute di chi ci vive. “La scelta in questione cozza con la vigente normativa in primo luogo perché la collocazione del sito nella “Rete Natura 2000” vieta qualsiasi autorizzazione per ampliamento come disposto dal Piano regionale di gestione del ciclo dei rifiuti, recentemente approvato. L’aumento della capacità di conferimento, pari al 110 per cento, è ben al di sopra dei limiti previsti dalla normativa speciale che dà alla Regione la possibilità di derogare ai limiti delle discariche per tutto il perdurare dello stato di emergenza epidemiologica in quanto “le capacità autorizzate possono essere aumentate, complessivamente entro il 20 per cento di quella annua e, comunque, nel massimo del 40 per cento, di quella giornaliera”. Il piano di gestione dell’area ha certificato che la discarica di Timpazzo comporta “contaminazione di suolo e falda da percolato”, un notevole “impatto paesaggistico”, tanto da rendere necessario “un intervento di adeguamento” – si legge – il territorio di Gela insiste in un’area dichiarata ad alto rischio ambientale che richiederebbe interventi di bonifica e non di ulteriori carichi ambientali”. Arancio richiama alcune conclusioni dell’ultimo aggiornamento del rapporto “Sentieri”. “L’Istituto Superiore di sanità ha di recente divulgato la quinta edizione del rapporto “Sentieri”, lo studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento, dal quale emerge che, relativamente all’area gelese, “il profilo di salute della popolazione del sito mostra molte criticità: si rileva, infatti, un eccesso di patologie rispetto alla media regionale, quali tumore allo stomaco, al colon, all’apparato respiratorio, con alti profili di mortalità ed ospedalizzazione; malformazioni congenite all’apparato urinario e genitale; si riscontra, inoltre, un eccesso di rischio di patologie neoplastiche in età pediatrica con una incidenza di tre volte l’atteso; tra i giovani adulti si evidenza un eccesso di rischio per i tumori dell’apparato nervoso centrale; anche le malattie dell’apparato circolatorio e cerebro-vascolari risultano più frequenti del normale”. Per il Pd, locale e regionale, dietro a Timpazzo non possono esserci solo logiche emergenziali o politiche, ma antitutto vanno rispettati norme, ambiente e salute.
“L’impianto, sorto prima dell’inserimento del territorio di Gela nella rete di aree di ‘Rete Natura 2000’ – scrive ancora Arancio – è dimensionato rispetto alle esigenze del territorio ma il Dipartimento dell’energia ha autorizzato l’aumento del conferimento di rifiuti portandola dalle iniziali 180 tonnellate al giorno, in un primo momento a 450 tonnellate al giorno e, con recente decisione, a 950 tonnellate; è palese come, a fronte dell’ennesima emergenza, si intenda scaricare su un territorio fragilissimo l’assenza di una corretta gestione del ciclo dei rifiuti convogliando sull’impianto di Timpazzo la spazzatura di tutta la Regione”.