Gela. I cittadini si schierano contro il depotenziamento dell’ospedale “Vittorio Emanuele”. Ne sono convinti gli esponenti del comitato “Sos Vittorio Emanuele”, che a seguito di quanto annunciato per neurologia ieri si sono riuniti, come spiega il portavoce Filippo Franzone. Il comitato non è per nulla convinto della soluzione che Asp ha predisposto per evitare lo stop a neurologia. “Dopo un lungo elenco di inefficienze create ad arte presso il “Vittorio Emanuele”, è il turno della neuropsichiatria. Un’unità operativa complessa fantasma, frutto della fusione tra neurologia e psichiatria, la cui apertura è stata solo annunciata e mai inaugurata. Non solo, a causa della partenza del dottor Giuseppe Nibali, ufficialmente trasferitosi presso la struttura ospedaliera di Siracusa, uno dei due reparti destinato a fondersi, vale a dire quello di neurologia – dice Franzone – era già destinato alla chiusura, senonché nella serata di ieri è arrivata la notizia che continuerà a funzionare con due medici. Ma i cittadini devono sapere che un’Unità operativa complessa deve avere minimo un primario e quattro medici, nelle strutture ospedaliere italiane, mentre a quanto pare in Sicilia, anzi in città, ne possono bastare due di medici. Qualcuno dirà meglio di niente, ma quel che noi diciamo è che indubbiamente, e lo vedremo nei giorni a seguire, la pezza è peggio del buco. Per la città, il decreto assessoriale 11 gennaio 2019, ultimo riordino tuttora in vigore, ha previsto un’unità operativa complessa di neurologia con otto posti letto ed un’unità operativa semplice di psichiatria con quindici posti letto. Quindi, un’unità operativa complessa e una semplice, per un totale di ventitrè posti letto. A luglio, invece, l’invenzione dell’Asp nissena, con neuropsichiatria. Una sola Unità operativa complessa, con dodici posti letto. Qualcuno in città la prese come un’ottima notizia, ma se la matematica non è un’opinione. Poi, neuropsichiatria in Sicilia non esiste, non esiste nemmeno un codice della disciplina, esiste solo la neuropsichiatria infantile, codice disciplina 33. Quindi, niente neurologia, niente psichiatria, niente neuropsichiatria, ma solo due medici tuttofare. Con la politica locale appiattita sul nulla. Si discute sugli inviti all’hub vaccinale, durante la visita dell’assessore alla salute, Ruggero Razza, ma nessun politico si è chiesto il perché l’assessore neanche si avvicina all’ospedale, ma tanti cittadini si chiedono perché nessun politico lo ha messo in difficoltà per le deficienze che l’ospedale deve sopportare. A questo va aggiunto il silenzio del sindaco, che assiste inerme, mentre l’ospedale viene depredato”. Il comitato si opporrà a qualsiasi ridimensionamento della struttura di Caposoprano.
“Il futuro dell’ospedale? Sospettiamo che la Regione e l’Asp l’abbiano già scritto. Ma ci saranno amare sorprese per loro – conclude Franzone – hanno fatto i conti senza l’oste, hanno fatto i conti conoscendo bene la politica locale, ma dimostrando di non conoscere assolutamente i cittadini”.