“Controllavano appalti a Niscemi”, sospetti della commissione: coinvolte aziende gelesi

 
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Gela. La commissione prefettizia si insediò in municipio, a Niscemi, dopo gli arresti dell’inchiesta “Polis”, che coinvolse, tra gli altri, l’ex sindaco Francesco La Rosa. Gli accertamenti condotti proprio dalla commissione, fecero emergere possibili anomalie sull’aggiudicazione di appalti e lavori. Ci sarebbero stati degli accordi, tra aziende, riconducibili sempre agli stessi gruppi imprenditoriali. L’indagine, condotta dai pm della procura, ha portato a processo imprenditori e intestatari, a vario titolo, delle società che si aggiudicarono importanti lavori pubblici. Sono diversi gli imprenditori gelesi, ora a processo. Il dibattimento è stato aperto, davanti al giudice Martina Scuderoni. Le contestazioni vengono mosse ad Antonio Capizzello, Nunzio Capizzello, Emanuele Capizzello, Giovanni Pesarini, Rosaria Vullo, Giuseppe Antinoro, Vincenzo Antinoro, Calogero Grasso, Salvatore Grasso, Orazio Grasso del 1990, Orazio Grasso del 1961, Maria Laura Coco, Daniele Grasso, Samanda Ministeri e Loreto Grasso. L’inchiesta, che ha coinvolto anche le aziende gelesi, si è concentrata sugli appalti per la realizzazione di un centro per diversamente abili, per i lavori al mercato ortofrutticolo, per la manutenzione di scuole ed edifici pubblici, per quella delle strade comunali e per gli interventi alla scuola “Bufalino”. Secondo la commissione prefettizia, si sarebbe trattato di lavori aggiudicati ad aziende che in realtà già conoscevano le rispettive offerte e che quindi non si sarebbero ostacolate, spartendosi gli affidamenti.

Solo la contestazione relativa all’appalto per i lavori del centro per diversamente abili è già prescritta. Le gare sospette risalgono al periodo ricompreso tra il 2014 e il 2016. Il Comune di Niscemi si è costituito parte civile, con l’avvocato Antonio Santagati. In aula, si tornerà a fine novembre, per valutare altri aspetti relativi alle contestazioni e per la produzione di una serie di atti, anche della commissione prefettizia. In aula, è stato sentito uno dei componenti, che ha risposto alle domande delle difese e del pm Tiziana Di Pietro. Gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Giovanni Bruscia, Giuseppe Cascino, Maria Cascino e Fabio Nocera.

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