L’estorsione per la droga, Raitano e Tumminelli non parlano: Scicolone respinge accuse

 
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Immagini di repertorio

Gela. Avrebbero minacciato un giovane, pretendendo anche il pagamento periodico di somme di denaro. Sono accusati di estorsione i tre arrestati che questa mattina si sono presentati davanti al giudice, per l’udienza di convalida. Ruben Raitano, Giacomo Tumminelli e Francesco Scicolone sono stati arrestati dai carabinieri, che hanno avviato indagini, a seguito della denuncia del giovane, che pare acquistasse droga dai coinvolti. Le accuse più pesanti sembrano concentrate su Raitano e Tumminelli. Questa mattina, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. I carabinieri e i pm della procura sono certi della loro responsabilità, anche se le difese mettono in dubbio alcuni aspetti di quanto emerso, anzitutto rispetto al ruolo assunto dai due nella vicenda. Sono difesi dagli avvocati Cristina Alfieri e Rosario Prudenti. Non è da escludere che si possano rivolgere al riesame, anche per ottenere una misura diversa rispetto alla detenzione in carcere. E’ attualmente detenuto anche il trentenne Francesco Scicolone. Difeso dall’avvocato Prudenti, si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee, dicendosi del tutto estraneo alle accuse.

Non avrebbe saputo nulla dei rapporti tra gli altri indagati e il giovane che ha poi denunciato le minacce e le imposizioni. Avrebbe dovuto pagare circa 1.300 euro, probabilmente per un debito di droga. Avrebbe subito pesanti intimidazioni, estese anche ai familiari. I pm della procura hanno chiesto la piena conferma delle misure.

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