Ex “Ciliegino”, Nicosia: “Uno studio legale a supporto? Solo spreco di denaro pubblico”

 
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Una delle aree di quello che sarebbe dovuto essere il cantiere del polo "Ciliegino"

Gela. “E’ solo uno spreco di soldi pubblici”. L’avvocato Giuseppe Nicosia, che rappresenta l’associazione “Airone”, ne è convinto, riferendosi alla scelta dell’amministrazione comunale di individuare uno studio legale di “alto livello”, che dovrebbe supportare i funzionari dell’ente nella procedura per l’ex progetto “Ciliegino”. L’amministrazione comunale ha intenzione di arrivare ad un polo agro-energetico, passando dall’acquisizione di tutte le aree, che furono occupate, e dal pagamento degli espropri, con un fondo da circa cinque milioni di euro. A Palazzo di Città, però, vogliono maggiori garanzie legali, affidandosi a professionisti del settore. “Non capisco a cosa serva tutto questo – dice Nicosia – vogliono una consulenza da più di 130 mila euro, per farsi dire che devono pagare le indennità agli ex proprietari? Aspettiamo da anni e questa è l’ennesima presa in giro”. Nicosia, per conto dell’associazione che gestiva l’aviosuperficie, fin dall’inizio ha seguito tutte le tappe di una procedura mai chiusa, iniziata con i cantieri che avrebbero dovuto far sorgere il polo agro-fotovoltaico più esteso d’Europa e che invece si è rivelato un flop totale, che peserà sulle casse del Comune. Del tema, Greco ha parlato giovedì, a Palermo, con l’assessore regionale all’energia Daniela Baglieri. Grandi sviluppi non ce ne sono, dopo che sul finire dello scorso anno il consiglio comunale approvò l’atto di indirizzo della giunta, con consistenti emendamenti.

“Perché non si fa una conferenza di servizi pubblica? – aggiunge Nicosia – così, tutti potranno sapere quello che è accaduto in questi anni. L’amministrazione comunale e il sindaco, mi dispiace dirlo, ma su questo tema stanno dimostrando forte incompetenza”. L’associazione “Airone”, come centinaia di altri ex proprietari, attende il pagamento di quanto dovuto per gli espropri. Negli scorsi anni, ha ottenuto un decreto ingiuntivo da oltre duecentomila euro e lo stesso Nicosia ha autorizzato l’attivazione di un procedimento di ottemperanza al Tar. L’amministrazione comunale, invece, cercherà di individuare lo studio legale che dovrà fare da supporto al prosieguo del lungo iter.

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