Gela. Con la conferma arrivata nella giornata di ieri da parte del Ministro della Salute Roberto Speranza, da lunedì la Sicilia si prepara a vestirsi di giallo. Prima regione d’Italia a tornare alle restrizioni dopo un’estate in bianco.
La decisione è sembrata inevitabile considerato lo sfondamento di tutti i parametri relativi all’ospedalizzazione e i contagi che ormai viaggiano alla media di circa 1000 al giorno, oltreché una campagna vaccinale che stenta a raggiungere percentuali confortanti.
Un provvedimento che di fatto dunque non sorprende, considerati i numeri, neanche il Presidente della regione Nello Musumeci che già negli scorsi giorni, dichiarando alcune zone arancioni tra cui Niscemi, aveva messo sotto osservazione 55 comuni dell’Isola nei quali il rapporto Contagi – numero di vaccinati è ancora preoccupante.
“Mi aspetto che i siciliani non vaccinati contro il Covid – ha commentato il Governatore – sentano la priorità di dare corso a questo dovere civico. Cos’altro deve accadere perché si convincano? Se nella terapia intensiva dei nostri ospedali vanno quasi tutti i non vaccinati, si vuole finalmente prendere contezza della necessità di proteggersi? La mia ordinanza sulla vaccinazione nei 55 Comuni più esposti è operativa. Valuterò domani se estenderla a tutti i centri sotto i parametri di immunizzazione, a prescindere dalla diffusione del contagio. Non si può subire ancora l’egoismo di una minoranza e l’ipocrisia di qualche politico alla ricerca di facile consenso. Dobbiamo tutti e presto tornare alla vita normale”.
Una situazione che riguarda molto da vicino anche Gela dove, sebbene il contagio abbia leggermente rallentato, mancano ancora 4000 vaccinati per raggiungere la soglia del 70% che ci metterebbe al sicuro da una sempre più probabile zona arancione, a partire dal 6 settembre.
Proprio per questo motivo il vicesindaco, Terenziano Di Stefano, ha chiamato a raccolta le associazioni datoriali per chiedere loro di collaborare al raggiungimento dell’obiettivo minimo.
“Quella della zona arancione, o, peggio ancora, rossa, – ha detto il vicesindaco – è un’ipotesi che va assolutamente scongiurata. Per questo, l’amministrazione vuole operare in sinergia con tutti coloro che hanno a cuore lo stesso obiettivo, per unire le forze e veicolare il messaggio agli associati e alla città in tutti i modi, coinvolgendo anche la stampa e i social. La campagna di sensibilizzazione dev’essere massiccia come non mai e deve arrivare ovunque, per convincere chi ancora, per le più svariate ragioni, non si è sottoposto alla vaccinazione. A breve, coinvolgeremo anche i sindacati e mi auguro che tutti si uniscano a questa battaglia. Ne va del nostro futuro”.
Già da lunedì intanto verrà avviato il servizio di bus navetta gratuito dedicato ad anziani e fragili impossibilitati a recarsi all’Hub vaccinale, mentre sono al vaglio altre iniziative come le vaccinazioni di quartiere per cercare di raggiungere quanta più gente possibile.
“Basterà chiamare i numeri 0933-906822 / 823 (il martedì e giovedì dalle ore 9 alle ore 12) per prenotare un posto sul bus – Ha concluso Di Stefano – E’ una corsa contro il tempo, ma contiamo di vincerla, tutti insieme”.
Zona gialla intanto da lunedì, con nuove restrizioni anche se nella sostanza cambia molto poco per il momento. Non ci sarà il coprifuoco e tutti gli spostamenti rimangono liberi, sia tra Comuni che tra Regioni.
I ristoranti rimangono aperti sia al chiuso che all’aperto, ma il limite di commensali al tavolo è di quattro persone. All’aperto, invece il servizio può essere offerto a tutti. Il green pass è indispensabile per l’accesso ad una serie di attività e servizi dalle palestre ai cinema e ai teatri.
Cambiano anche le regole per le mascherine, che restano obbligatorie sia all’aperto che al chiuso.