Gela. Progetti rimasti solo sulla carta e pochissimo peso politico. Questo è il risultato, fino ad oggi, dell’azione dell’attuale amministrazione comunale e della deputazione locale, a tutti i livelli. L’avvocato Maurizio Scicolone, che è presidente dell’associazione “Progetto Gela” e che ha aderito alla Lega, è convinto che non potranno esserci ulteriori sviluppi, sul piano degli investimenti, almeno con l’attuale rappresentanza, politica e istituzionale. “Il Recovery fund e il piano di ripresa e resilienza nazionale iniziano a fare arrivare in Italia una pioggia di miliardi. Nel mese di luglio, Bruxelles ha staccato all’Italia un primo assegno di 24,9 miliardi, quale anticipo del piano di ripresa nazionale per centinaia di miliardi di euro, e il ministro Mara Carfagna si è formalmente impegnato con il governo a spendere il 40 per cento dei finanziamenti per il sud Italia, ma a Gela non arriva un solo euro, peggiorano i servizi e aumentano le imposte comunali e le utenze dei servizi essenziali. Come Arlecchini, Balanzoni e Pulcinelle, il sindaco Lucio Greco e gli onorevoli in carica continuano a giocare e a confonderci con il trucco delle tre carte. Da gelese – dice Scicolone – provo sdegno nel vedere ancora una volta calpestata la nostra dignità. Alcuni anni fa, ho chiesto al governo Gentiloni, di centrosinistra, una legge speciale per Gela, che indicasse il nostro territorio quale sede di un hub del Mediterraneo, e il governo nazionale, pur impegnandosi a considerare il tavolo di lavoro con multinazionali interessate a finanziare la costruzione dell’hub portuale gelese, purtroppo non ha portato avanti il progetto per la nota crisi politica e l’avvento del Movimento cinquestelle sullo scenario politico nazionale, contrario alle realizzazione di grandi opere. Ora, incredibilmente, i politici locali e gli onorevoli regionali e nazionali riprendono il tema senza sapere distinguere, con incompetenza, l’attuale situazione del porto rifugio di Gela da un porto commerciale o da una darsena, fino ad un hub, annunciando sui media l’arrivo di finanziamenti che poi di incanto spariscono nel nulla. Ora, sono 150 milioni di euro, poi diventano 120 milioni, ma non tengono conto di business plan e di studi di analisi, con relativi costi e benefici”. Secondo Scicolone, il territorio continua ad essere “svenduto”. Su un piano più strettamente politico, conferma la sua adesione alla Lega, ma guarda anche all’autonomismo, che possa rivalutare l’interesse del territorio locale. L’avvocato non trascura l’ipotesi di una discesa in campo, in vista delle prossime regionali.
“L’alternativa è un forte movimento politico sicilianista ed autonomista, con onorevoli gelesi alla Regione a al Parlamento nazionale. Invito le mie concittadine e i cittadini a togliere la delega a tutti i parlamentari in carica che non difendono gli interessi della città e della Sicilia, per un impegno in politica che rilanci proprio la Sicilia come nazione ed il suo autonomismo, a dare la dignità al popolo siciliano ed ai gelesi. I gelesi devono avere la capacità e la competenza di imporre nei tavoli dei palazzi la richiesta di leggi speciali, come a Taranto o a Termini Imerese. E’ tempo di rompere gli indugi – aggiunge il professionista – ritenendo deboli a rappresentarci sia l’amministrazione comunale del sindaco Lucio Greco che i deputati del territorio, sono pronto a scendere in campo alle prossime elezioni regionali qualora me lo dovessero richiedere, come in questi ultimi mesi, i partiti sicilianisti e autonomisti, portando nei tavoli legislativi e tecnici competenza e amore per la città. Sono un uomo di centrodestra, tesserato con la Lega, alla quale alle prossime elezioni regionali auguro successi e una rappresentanza, con il coordinatore cittadino Emanuele Alabiso o altri candidati di fede”. L’avvocato, che nel recente passato ha avuto interlocuzioni anche con l’attuale amministrazione comunale, pare ormai aver preso le distanze, appoggiando il progetto leghista, che a breve potrebbe trovare supporto anche attraverso un’intesa con gli autonomisti.
Fino a quando le segreterie politiche saranno a caltanissetta non ci sarà autonomia dei politici Gelesi