Gela. Il percolato di Timpazzo, almeno quello prodotto nel ciclo della vasca E del sito di conferimento, sarà smaltito nell’impianto della società Seap, ad Aragona, nell’agrigentino. I vertici della “Impianti Srr”, la società in house che gestisce l’intera piattaforma di Timpazzo, hanno autorizzato l’avvio della procedura per selezionare l’operatore che si occuperà del trasporto. Il servizio, in base all’avviso pubblico, avrà durata di un anno. L’entità economica è calcolata per un importo di 209 mila euro. Saranno i tecnici della “Impianti” a valutare le proposte e a verificare i requisiti dei privati che risponderanno all’avviso. Nell’impianto agrigentino dovrebbero confluire circa 700 tonnellate al mese. Per i vertici della “Impianti”, lo smaltimento ad Aragona è ritenuto “necessario per garantire il buon andamento nella conduzione delle vasche di raccolta”. Allo stesso tempo, è in atto un confronto con Eni, che ha spesso ricevuto il percolato prodotto a Timpazzo. Pare però che i vertici della “Impianti Srr” abbiano già più volte sottolineato come sul processo di smaltimento del percolato pesino i quantitativi generati dall’Ato Cl2 in liquidazione, che andrebbero ad incidere sui numeri complessivi, riducendo le quote.
E’ sorta la necessità di individuare ulteriori siti nei quali conferire il percolato, dislocati in altre zone dell’isola. In questo caso, il servizio riguarderà il trasporto nell’impianto di Seap. Anche sulla gestione del percolato e sullo smaltimento sembrano esserci evidenti divergenze tra i vertici della “Impianti Srr” (amministrata dall’ingegnere Giovanna Picone) e quelli dell’Ato Cl2 in liquidazione. Tra i due enti, ormai da tempo, ci sono chiare differenze di vedute, sul fronte gestionale, alle quali si aggiungono anche quelle che riguardano gli interventi sul percolato.