Gela. Intorno alla portualità, almeno in teoria, si muovono le prossime sorti di una buona fetta dell’economia locale e anche Sicindustria, di recente, è intervenuta stringendo un’intesa con il Comune, in vista del progetto del “Marina di Gela”, partendo dall’infrastruttura del porto rifugio, che ancora oggi attende i lavori strettamente necessari. Oltre alle attività che sarebbero dovute iniziare diversi anni fa, in un porto perennemente insabbiato, sono tanti i progetti che si sono rincorsi, soprattutto negli scorsi mesi. Su un possibile hub, il sindaco Lucio Greco e l’ingegnere Pietro Inferrera (suo consulente in materia), ebbero contatti ministeriali e con l’Autorità della Sicilia Occidentale. Decisamente poco convinto dalle scelte dell’amministrazione è l’architetto Francesco Salinitro, esponente locale di “Mezzogiorno federato-Unità siciliana” e che da tempo segue le vicende che ruotano intorno alla portualità. Salinitro e altri tecnici e operatori sono convinti che un progetto più alla portata sia quello di un gate portuale, tanto da essere stato tra i fondatori di un comitato. Negli ultimi mesi, sul tema sembra essere calato un certo silenzio istituzionale. Salinitro invece conferma di aver avuto contatti, anche attraverso il comitato e il gruppo politico, con operatori del settore, anche di importanti strutture del nord Italia. Non va oltre, visto che le interlocuzioni sono in corso. “Rimango dell’opinione che scegliere l’Autorità della Sicilia Occidentale, con Palermo, sarebbe un disastro unico – spiega – la nostra area di riferimento deve essere quella dell’Autorità della Sicilia orientale, con Catania, soprattutto nell’ottica dei finanziamenti delle Zes. Inizialmente, con il sindaco Lucio Greco c’erano stati degli approcci, se ne era parlato. Poi, ha assunto decisioni in totale autonomia e in contrasto con quello che era stato stabilito. Per questa ragione, abbiamo scelto di andare avanti da soli, in attesa di riscontri. L’interesse degli operatori c’è e sembra forte”.
Salinitro, che su un piano più prettamente politico, due anni fa fu tra gli ispiratori del progetto civico, che condusse alla vittoria di Greco, ha ormai preso del tutto le distanze e ritiene che né il sindaco né i suoi alleati possano dirsi ancora fedeli all’iniziale programma. “Parlano di progetto civico, l’ha fatto qualche giorno fa anche il vicesindaco Terenziano Di Stefano – conclude – ma quel progetto l’hanno subito accantonato. Questa amministrazione non si muove affatto seguendo il progetto civico. Viene richiamato solo strumentalmente, ma lo spirito iniziale era del tutto differente e sicuramente non trova spazio nelle scelte fatte”.
Questa vicenda del porto ricorda quando GELA doveva scegliere con quale università doveva collaborare Palermo , Catania, Enna , alla fine non se ne fece nulla perché a GELA non siamo uniti politicamente non facciamo sistema