Gela. Porte chiuse, a Timpazzo, per i sovvalli dei Comuni che conferiscono nel sistema di compostaggio di Brucazzi, gestito dall’Ato Cl2 in liquidazione. Come riportato la scorsa settimana, i vertici della “Impianti Srr”, che porta avanti la piattaforma integrata di Timpazzo, ritengono che l’ambito non abbia la documentazione necessaria per smaltire i sovvalli. Sicuramente, sono sorte non poche frizioni tra l’Ato e la Srr e la Regione sta valutando. Oggi, si è tenuto un incontro, con i tecnici Ato che hanno riferito ai funzionari del dipartimento regionale acqua e rifiuti. “Sono stati chiariti tutti gli aspetti – dice il commissario liquidatore dell’Ato Giuseppe Lucisano – lo ribadisco ancora una volta, la nostra documentazione è tutta in regola. Fideiussioni e autorizzazioni ci sono e sono regolari. Per noi, il principio di legalità è fondamentale. Come si fa a pensare che l’Ato non disponga di questa documentazione? Non riesco a capire quale possa essere il problema. A questo punto, non voglio pensare che il problema possa essere legato alla mia gestione. Andiamo avanti nel rispetto delle regole e con l’obiettivo fondamentale di far risparmiare i cittadini. Io stesso ho autorizzato i Comuni a conferire a Brucazzi, soprattutto per evitare emergenze e aumenti spropositati dei costi. Alla Regione abbiamo comunicato tutto e siamo molto fiduciosi”. Da alcune settimane, i sovvalli prodotti dai conferimenti a Brucazzi non possono entrare a Timpazzo. “Siamo in regola e mi pare assurdo che i Comuni che conferiscono a Brucazzi – aggiunge Lucisano – siano poi gli stessi che non autorizzano lo smaltimento a Timpazzo”. Il commissario liquidatore è convinto che una soluzione si possa trovare, anche se i cancelli di Timpazzo rimangono chiusi, almeno per i sovvalli di Brucazzi. Intorno all’impianto di compostaggio dell’area ex Asi sono concentrare diverse contese, ance giudiziarie. Il Cga ha deciso di acquisire atti e documentazione, sulla scorta del ricorso presentato proprio dall’Ato. Il Tar aveva stabilito che l’ambito dovesse cedere la gestione alla Srr. In secondo grado, però, i giudici amministrativi vogliono approfondire e la decisione del Tar è “congelata”.
Negli uffici di Brucazzi sono certi che l’Ato debba mantenere la gestione, facendo leva su quello che viene stabilito dalla legge 9 del 2010, che fa riferimento alla dotazione degli ambiti. L’impianto di compostaggio è considerato, inoltre, una garanzia imprescindibile per i creditori dell’ente. “Non solo la legge 9 del 2010 – aggiunge Lucisano – ma non bisogna dimenticare che l’impianto di compostaggio venne finanziato, in parte, con fondi proprio dell’Ato. Di recente, abbiamo anche ottenuto le autorizzazioni per l’adeguamento della portata, che andava fatto già diversi anni fa”. A Brucazzi, sembrano certi che anche attraverso la Regione si possa arrivare ad una soluzione, che metta fine allo “scontro” a distanza tra Ato e Srr, riaprendo le porte di Timpazzo.