Gela. Morì all’interno dei cantieri per la riqualificazione della zona di Villaggio Aldisio.
Uno degli imputati ricorrre in Cassazione. Il caso dell’operaio edile Rosario Giarrusso arriva davanti ai giudici della Corte di cassazione. Sono stati i legali di uno degli imputati, l’imprenditore Rocco Greco, condannato in primo e secondo grado ad un anno e quattro mesi di reclusione, ad impugnare il verdetto d’appello. Vennero assolti, invece, altri due titolari di aziende impegnate in quei cantieri, Giuseppe ed Emanuele Parrino. La condanna in appello per Greco arrivò lo scorso aprile. La difesa dell’imprenditore ha sempre escluso qualsiasi responsabilità, dato che Giarrusso era alle dipendenze di un’altra azienda impegnata nei cantieri di Villaggio Aldisio. I familiari dell’operaio deceduto durante il lavoro si sono costituiti parte civile con gli avvocati Dionisio Nastasi, Cettina Lionti e Fabrizio Ferrara.
Precipitò in una vasca d’accumulo. In base alla ricostruzione degli inquirenti, Giarrusso precipitò in una delle vasche di accumulo realizzate proprio nel tratto di via Caserta. L’impatto fu fatale. Sarebbero stati i portelloni collocati a chiusura delle vasche a non reggere il peso della vittima. Per questa ragione, i tre imprenditori sono stati accusati di non aver eseguito in maniera adeguata le opere precedenti all’intervento del gruppo di operai che, invece, si sarebbe dovuto occupare degli impianti idraulici. La vittima era alle dipendenze proprio di una delle aziende impegnate nei lavori.