Gela. La motobarca “Liberante” affondò al porto isola, un anno fa. In mare si disperse anche parecchio carburante. Per quanto accaduto al mezzo nella disponibilità della società “Archimede”, che da tempo svolge servizi per conto di Eni, partirono le indagini. Vennero individuati due operatori dell’azienda siracusana, accusati di omissioni che sarebbero state decisive. Per uno di loro, però, le contestazioni sono cadute. E’ stata disposta l’archiviazione. Non si procederà nei suoi confronti, perché ritenuto estraneo ad eventuali responsabilità. Venne sentito dagli investigatori e spiegò la sua posizione.
Difeso dall’avvocato Rosario Prudenti, ha dimostrato di aver rispettato tutte le indicazioni previste. Il procedimento invece pare destinato a proseguire per l’altro operatore coinvolto. Di tutte le operazioni di messa in sicurezza e recupero si occuparono i militari della capitaneria di porto.