Gela. Come anticipato, attraverso il Ministero della transizione ecologica, la Regione ha autorizzato il finanziamento da tredici milioni di euro, destinato a Palazzo di Città per la messa in sicurezza dell’ex discarica industriale di Marabusca. Il finanziamento si aggiunge a quello da circa dieci milioni di euro, che sul finire dello scorso anno è stato ricompreso nell’accordo di programma, firmato dal municipio e da Palermo. Nel pomeriggio di oggi, l’amministrazione comunale e i tecnici del Comune hanno avuto un incontro con i dirigenti regionali. Sarà il Comune il soggetto attuatore e coordinerà la gestione delle somme e degli interventi. Per arrivare ad una bonifica complessiva servirebbero somme decisamente superiori, sia per Marabusca che per Cipolla. Intanto, però, si andrà verso la messa in sicurezza, di un’area che lo scorso anno fu inserita nel nuovo perimetro Sin. L’ufficializzazione è avvenuta con il videocollegamento. Per il dipartimento regionale dell’energia c’erano il dirigente del servizio 7 Francesco Lo Cascio e il funzionario direttivo Enrico Ascia. Il sindaco Lucio Greco, che ha ancora la delega all’ambiente, e l’assessore Terenziano Di Stefano hanno seguito la procedura. Sempre lo scorso anno, vennero effettuati sopralluoghi nei “buchi neri” che per decenni furono usati per stoccare idrocarburi e scarti industriali, con pesantissime ripercussioni ambientali.
“L’attenzione alle problematiche ambientali, che in città sono più gravi rispetto ad altri territori – spiegano Greco e Di Stefano – è sempre stato una dei motivi portanti di questa amministrazione. Parliamo di emergenze che, non solo per la presenza decennale degli insediamenti industriali, ma anche di persone senza scrupoli, qui sono più presenti e hanno fatto più danni che altrove. Di certo, non ci rende felici, per quel che rappresenta, il fatto che il dipartimento abbia individuato quale prioritario l’intervento nelle aree nelle quali insiste la discarica dismessa per rifiuti speciali, tossici e nocivi, per rifiuti industriali ed assimilabili di Marabusca, ma almeno questo ci darà modo di intervenire fattivamente e di ripristinare lo stato dei luoghi. La prossima mossa sarà la nomina del rup, poi, passo dopo passo, contiamo di mantenere anche questa promessa fatta ai nostri elettori”. Le procedure si sono spesso bloccate, a causa di una burocrazia, regionale e ministeriale, che si è troppe volte smarrita tra tavoli tecnici e riunioni di ogni tipo. Le discariche industriali, invece, ancora oggi costituiscono un pericolo costante.