Gela. L’ennesimo ostacolo nella lunghissima procedura per i lavori del porto rifugio tocca il piano di campionamento delle sabbie del sito. Nel corso di una riunione, tenutasi questa mattina, coordinata dalla prefettura di Caltanissetta, è emerso che ad Ottobre potrebbe scadere lo stesso piano di campionamento delle sabbie, eseguito dal dipartimento di protezione civile regionale. I dati raccolti rischierebbero di non essere più validi, azzerando l’intera procedura. L’amministrazione comunale vorrebbe evitare una situazione di questo tipo, che allungherebbe all’infinito i tempi, di una procedura mai ultimata. Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti della capitaneria di porto, di Arpa, di Ispra e della Regione. Il dipartimento ha comunicato che entro una settimana provvederà ad un aggiornamento del piano di caratterizzazione, trasmettendolo al ministero e agli enti preposti.
“Non posso negare di essere preoccupato per questi continui rinvii, dovuti ad approfondimenti e aggiornamenti – ha dichiarato il primo cittadino – ma posso garantire
che, insieme al prefetto, monitoreremo costantemente la situazione. Per
il futuro, auspico una maggiore collaborazione tra Arpa e Ispra, al fine di accelerare tempi e iter. Questa ulteriore attività va ultimata nel minor tempo possibile, per capire bene quali siano i quantitativi di sabbia che possono essere utilizzati per il ripascimento e a quanto ammontano quelli che, invece, dovranno essere conferiti in discarica. Stiamo parlando di un’opera molto attesa dalla comunità locale e dalla marineria. Un porto insabbiato non è solo uno spettacolo indecoroso e paradossale per una città di mare come la nostra, ma rappresenta un problema enorme sul fronte dell’economia del territorio e della sicurezza degli operatori marittimi. La città merita una struttura portuale pienamente
fruibile, e auspico un’azione complessiva in cui tutti riescano a fare sistema per far si che i lavori possano essere avviati il prima possibile”.