Gela. I gravi problemi di cassa che, da mesi, caratterizzano la gestione della storica Ipab Aldisio di Caposoprano hanno spinto l’intero consiglio d’amministrazione a dire sì all’affitto di due importanti immobili. Un bando per l’affitto. Si apre alla locazione, infatti, sia dell’ex alloggio maschile che di quello delle suore. Due strutture, attualmente inutilizzate, che verranno messe a gara. La decisione, adottata dal cda presieduto da don Giovanni Tandurella, ad eccezione del dimissionario Vincenzo Madonia, mira alla “ricerca di entrate economiche integrative a quelle garantite dalla erogazione dei servizi con cui finanziare le attività assistenziali”. Per questo motivo, è già stato predisposto un bando di gara con relativa convenzione. L’ex alloggio maschile viene messo in affitto per quindici anni, rinnovabili di altri cinque, con un canone annuo da 75 mila euro. Per quanto riguarda l’ex alloggio della suore, invece, l’affitto si protrarrà per cinque anni, prorogabili di altri cinque, con canone annuo da 35 mila euro.
Stipendi arretrati da coprire. Già negli scorsi mesi, davanti ai tanti problemi di copertura dei costi, il presidente del cda Tandurella aveva paventato l’ipotesi di aprire all’affitto o, addirittura, alla vendita di alcuni “asset” dell’Ipab. Adesso, arriva la svolta. In base a quanto disposto dal consiglio d’amministrazione, comunque, gli immobili verranno messi in affitto per finalità conformi a quelle indicate nello statuto dell’Ipab e chi li gestirà non potrà svolgere attività già assicurate dagli operatori in forza alla casa d’ospitalità di Caposoprano. Gli eventuali introiti dovrebbero assicurare “le risorse necessarie al mantenimento dell’ente e, in particolare, la riduzione dell’arretrato nell’erogazione degli stipendi al personale dipendente”. Più volte, il persoanale, insieme ai sindacalisti della Cgil, ha rivendicato il rispetto delle scadenze e, soprattutto, il diritto ad ottenere il salario.