Gela. E’ stato dato il via libera agli interventi strutturali e di dragaggio al porto rifugio. La decisione è stata assunta ieri dal direttore regionale della Protezione civile che ha parlato di “intervento di manutenzione straordinaria”.
Con esattezza, per eliminare la sabbia all’imbocco del porticciolo e tra i moli, è stato disposto un intervento di escavazione per garantire una profondità dei fondali di almeno quattro metri. Inoltre, considerata la denuncia di emergenza straordinaria diramata da Pietro Carosia, comandante della Capitaneria di porto, è stato deciso anche l’avvio dell’opera di allungamento del molo di ponente per ulteriori cinquanta metri.
Quest’ultimo intervento non dovrà essere in contrasto con il progetto del porto presentato al ministero dell’Ambiente il cui iter autorizzativo, a detta del governatore Rosario Crocetta, dovrebbe essere nella fase conclusiva. Per accelerare l’avvio del dragaggio, il responsabile della protezione civile regionale si è impegnato a reperire le somme per la caratterizzazione e il monitoraggio delle sabbie del fondali, nonché della totalità dei lavori. Al vertice palermitano era presente anche il deputato all’Assemblea regionale siciliana, Giuseppe Arancio, che si occuperà della gestione dell’iter di autorizzazione per sollecitare il governo nazionale è quello regionale. Da oltre un anno il porto è inutilizzabile, tant’è che sono rimaste intrappolate sul molo le due camere che il colosso energetico Eni avrebbe dovuto impiegare per il rinnovo della centrale termoelettrica, progetto accantonato in favore della green-refinery.