“Ritardi enormi per i lavori delle dighe”, Scicolone: “Politica assente”

 
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Molto spesso l'acqua delle dighe viene scaricata in mare

Gela. Ritardi sempre maggiori nei progetti per il ripristino delle dighe. E’ una costante, ormai, nonostante il territorio viva di agricoltura. I vertici locali del movimento “Gran Sicilia”, coordinato da Paolo Scicolone, dopo aver valutato diversa documentazione assunta in rete, confermano ritardi enormi e procedure bloccate. “Attraverso ricerche sui siti governativi abbiamo trovato progetti di intervento su tre invasi, Comunelli, Cimia e Disueri. Tre interventi rientranti nell’ambito di programmazione “Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020”. 5 milioni per la diga Comunelli, 2 milioni per la diga Cimia, oltre 20 milioni per Disueri. Due di questi – dice Scicolone – dovevano partire già tra novembre e dicembre 2019 con una consegna lavori prevista il 31 maggio 2022 per la diga Comunelli, e il 31 dicembre 2021 per la diga Cimia. Invece allo stato attuale i lavori non sono nemmeno stati avviati. Lavori importanti che prevedevano ripristino della funzionalità, l’integrazione della strumentazione di controllo del corpo diga, la risagomatura e l’adeguamento strutturale dello scarico di superficie con riduzione della quota massima di regolazione, la disostruzione e riabilitazione dello scarico di fondo e il ripristino della piena funzionalità degli organi di intercettazione profondi, studi idraulici e geotecnici per l’incremento del fondo e per il miglioramento delle condizioni di stabilita dello sbarramento e conseguenti interventi, rivalutazione sismica delle opere accessorie e conseguenti interventi di miglioramento strutturale”. Scicolone spiega che solo la procedura per Disueri va avanti secondo il cronoprogramma. “Solo la diga Disueri è al momento in linea con i finanziamenti nel senso che l’inizio lavori è previsto l’1 luglio del 2022 e la somma è superiore ai 20 milioni di euro. Visto come si stanno svolgendo le cose c’è da credere che anche le previsioni per quest’ultima diga possano essere disattese”, aggiunge. Dalla politica, invece, nessuna risposta agli agricoltori del territorio, nonostante le proteste e le diffide. Un tavolo di confronto è stato aperto con l’assessorato ma ad oggi con pochi risultati.

I quantitativi di acqua disponibili sono sempre più limitati. “E’ evidente che ci sono lassismo, mancanza di trasparenza e un malvagio sfruttamento dei disservizi a fini elettorali. Crediamo ancora nel risveglio dei siciliani, sfruttati, ingannati, sottomessi da interessi politici collocati altrove e dal mondo delle campagne, come tante volte è successo nella storia, può partire il cambiamento. Sindaci, consiglieri, assessori, onorevoli continuino pure a non risponderci. Stanno seminando la loro fine”, conclude Scicolone.

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