La protesta e un malore, Missuto non si ferma: “E’ la mia ultima possibilità”

 
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Gela. Continua lo sciopero della fame e, adesso, si astiene anche dal bere. L’imprenditore Emilio Missuto, arrivato qualche giorno fa a Roma per essere ricevuto dai funzionari del Quirinale, ha fatto ricorso ai sanitari dell’ospedale Santo Spirito.

L’incontro mancato e il trasferimento in ospedale. “Dovevo incontrarmi con alcuni funzionari del Quirinale che mi avevano convocato – spiega – ma ha avuto un malore. Dopo cinque flebo, sono stato dimesso”. Missuto, che da circa due anni chiede chiarezza intorno al crack del suo gruppo edile, messo in ginocchio da mancati pagamenti delle amministrazioni pubbliche, continuerà la sua protesta.

La protesta prosegue. “Non ho più le forze per sostenere tutto questo – prosegue – ma continuo. E’ l’ultima speranza che mi è rimasta”. Così, dopo il presidio da oltre ottanta giorni organizzato nei pressi di palazzo di giustizia, l’imprenditore continua a chiedere chiarimenti direttamente tra i palazzi romani. Intanto, lo stabilimento del suo gruppo, avviato grazie anche ad una serie di contributi europei, rimane fermo senza possibilità di ripresa.

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