Gela. Licenziati lo scorso anno, proprio durante le proteste scaturite dal piano di riconversione presentato dal gruppo Eni per la raffineria di contrada Piana del Signore, e adesso reintegrati.
I licenziamenti contestati. I quindici operai dell’azienda Riva e Mariani continuano ad ottenere verdetti favorevoli dai giudici civili del tribunale ai quali si sono rivolti per il tramite dei loro legali. L’ultima decisione è stata pronunciata nel caso di Mario Prados che, al pari dei suoi colleghi, era finito nel ciclo dei tagli decisi dal gruppo, da anni impegnato tra gli impianti della raffineria. Il licenziamento venne impugnato dal legale di fiducia, l’avvocato Francesco Castellana. Adesso, è arrivato il verdetto favorevole. Stando al giudice Alessandro Laurino, infatti, le procedure e i parametri adottati nel decidere il licenziamento dei quindici dipendenti non sarebbero in linea con la disciplina in materia. Anzitutto, i manager di Riva e Mariani si sarebbero limitati a tagli al personale solo nel sito di contrada Piana del Signore, nonostante la presenza di altri cantieri attivi in Italia e non solo. Inoltre, nel provvedimento fatto recapitare ai lavoratori non venivano specificate le motivazioni che avrebbero impedito il loro trasferimento in altre sedi operative, evitando così il licenziamento. I legali dell’azienda hanno sempre fatto riferimento ad una crisi produttiva che avrebbe giustificato la decisione. Mancanze che non hanno convinto il giudice Laurino. Così, scatta il reintegro dello stesso Prados e il diritto ad ottenere le retribuzioni non versate fin dal momento del taglio.