Zona Rossa, deciderà la Regione: Asp ha solo comunicato superamento della soglia

 
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Gela. Nessuna zona rossa decretata dalla Regione. Nelle scorse ore, i vertici di Asp hanno solo comunicato al Comune, come da prassi, che è stata superata la soglia settimanale dei contagi, che potrebbe far decretare una zona rossa. La soglia è di 181 contagiati in una settimana, mentre in città si è arrivati a 220. Asp ha dato comunicazione ma dalla Regione dovranno valutare, anche sulla scorta di quanto dichiarato dal presidente Nello Musumeci, convinto che si debbano rivedere i parametri per decretare i colori delle zone colpite dal contagio, basandosi soprattutto sui dati dell’ospedalizzazione e non sul numero complessivo di contagi. I ricoveri in città sono a livelli decisamente minimi. Nel pomeriggio, è previsto un incontro tra Asp e amministrazione comunale. Pare che Asp abbia proposta una zona rossa, dal 18 luglio al 23 luglio, ma spetta alla Regione decidere.

“Un nuovo lockdown oggi, con le attività commerciali che stanno lentamente e faticosamente ripartendo e con i tanti gelesi che stanno provando a riprendersi piccoli scampoli di normalità, sarebbe devastante. È comunque vero che, se da un alto la curva dei contagi sale a dismisura, dall’altro i numeri dell’ospedalizzazione sono abbastanza confortanti. La nostra terapia intensiva – spiega l’assessore Nadia Gnoffo – è fortunatamente vuota e il reparto di malattie infettive non ha la stessa pressione dei giorni della seconda ondata. Ma questo non basta per farci stare tranquilli, l’incubo di una nuova chiusura e di nuove pesanti restrizioni è ancora dietro l’angolo. Più del 70 per cento dei pazienti ricoverati oggi negli ospedali della Provincia non è vaccinato o ha ricevuto solo la prima dose. Ecco perché il mio appello va a tutti gli indecisi che ancora non si sono sottoposti al vaccino, per paura o diffidenza. Vaccinatevi al più presto. È vero, il vaccino non rende immuni dal virus, ma garantisce alla prova dei fatti conseguenze molto più lievi in caso di infezione. Vaccinatevi, per il bene vostro e di chi vi sta intorno, perché ad oggi questa è l’unica strada che ci può evitare un nuovo pesante lockdown. All’Azienda sanitaria provinciale chiedo maggiore attenzione nei controlli e negli screening, soprattutto per quegli operatori sanitari che hanno completato la vaccinazione per primi nei mesi di gennaio e febbraio. Loro sono la prima linea negli ospedali e a loro va garantita la massima sicurezza. Mi attiverò personalmente con il management dell’Asp per avere tempi certi per il completamento del pronto soccorso infettivologico e per capire i motivi per cui non sia ancora partito il cantiere per la realizzazione della terapia intensiva, finanziata da Eni. Oggi non possiamo permetterci di lasciarci frenare da una burocrazia sorda alle esigenze e alle paure legittime di una intera comunità. Pretendiamo risposte e le avremo in tempi brevi. Nel frattempo, continuiamo a rispettare le semplici norme che ci hanno accompagnato in questi mesi difficili: distanziamento, igienizzazione e mascherine. Il nostro futuro prossimo dipende anche dai nostri comportamenti”.

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