Gela. Sono in aumento i casi di abusi sessuali che si consumano tra le quattro mura domestiche ma diminuiscono le denunce. A lanciare il grido d’allarme è Anna Immordino, referente dell’associazione “Le Onde” che gestisce lo sportello di supporto per minori e donne vittime di violenza, secondo la quale il dato emerge solo a distanza di anni. “A raccontare gli abusi subiti dai genitori o dai mariti – sottolinea Immordino – sono state donne oggi adulte spinte da un rimorso di coscienza. Non si tratta solo di storie legate al passato, considerato che esiste ancora una frizione che impedisce alle vittime di denunciare gli abusi subiti. Per arginare questo fenomeno occorrerebbe impiegare maggiori professionisti, purtroppo i continui tagli impediscono di organizzare una rete di supporto efficiente che spesso sfocia in un mancato controllo dei soggetti violenti”. Il fenomeno degli abusi sulle donne e sui minori è stato oggetto del seminario di approfondimento “ Interventi contro le violenze e gli abusi sui bambini e bambine, ragazzi e ragazze”, promosso dall’amministrazione comunale, che ieri ha fatto tappa presso la pinacoteca Comunale di viale Mediterraneo. Secondo Maria Rosa Lotti, capo progetto dello “sportello di supporto per minore e donne vittime di violenza”, aumenta il numero delle donne che a 16 anni hanno subito una violenza sessuale o fisica. Si tratta di dati nazionali anche se, da una prima indagine, risulta che gli stessi siano in linea con quelli registrati nel territorio. In questa circostanza preoccuperebbero le ammissioni di alcune donne. Molte delle vittime, infatti, non denuncerebbero per la consapevolezza della mancanza di una rete capace di supportarle e assisterle in una fase riabilitativa. Vi è una sfiducia nei confronti delle istituzioni ancora molto radicata, per questo sarebbe opportuno investire sulle campagne di sensibilizzazione, prevenzione e aiuto.