Area di crisi, Lorefice: “Ministero lavora su proroga accordo di programma”

 
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Il senatore Pietro Lorefice

Gela. Tutto dipende dalla proroga dell’accordo di programma, che è in fase di “organizzazione”. Solo a proroga acquisita sarà possibile delineare i successivi passi, compreso quello del nuovo bando per i fondi destinati agli investimenti nell’area di crisi. La conferma arriva dal senatore grillino Pietro Lorefice, che ieri ha incontrato Giuseppe Bronzino, dirigente generale di una delle direzioni del Ministero dello sviluppo economico, che seguono l’area di crisi locale. La riunione, richiesta da Lorefice, è servita a fare il punto della situazione. “C’è l’intenzione di riconvocare il gruppo di coordinamento e controllo – spiega – credo, però, che prima dell’autunno non avremo granché. C’è da monitorare in maniera costante. Tra le altre cose, mi è stato riferito che si lavora ad incrementare la quota per le grandi aziende”. Come ribadisce il senatore, “si va a piccoli passi”, ma l’intenzione è di non perdere di vista uno snodo fondamentale per gli investimenti. L’area di crisi e l’accordo di programma, come confermato dalla risoluzione rilasciata dalla commissione industria del Senato, ad oggi non hanno assolutamente prodotto i risultati attesi, in termini di sviluppo e investimenti. “Gli scenari sono molteplici – aggiunge – ma prima di tutto è necessario arrivare alla proroga dell’accordo di programma, in scadenza ad ottobre. C’è già stato il cambio di fondi, da quelli comunitari a quelli del governo”. Lorefice non trascura neppure la lentezza di enti coinvolti nell’intero processo.

“La Regione continua a dimostrarsi assolutamente in ritardo – conclude – nonostante i tentativi di sollecito, anche da parte mia. Evidentemente, si pensa ad altro”. Probabilmente, ci saranno successive verifiche, in attesa che il ministero autorizzi la proroga dell’accordo di programma, che a questo punto è imprescindibile, così come indicato nella risoluzione della commissione del Senato, che cita pure il Contratto istituzionale di sviluppo, forse destinato a diventare il “contenitore” principale per gli investimenti.

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