Gela. Pensava che la segretaria “mirasse” al marito e, così, non si tirò indietro. Pesanti insulti e la presunta aggressione. A processo è finita una donna di sessantadue anni, Marisa A. Sarebbe stata lei a prendere di mira proprio la segretaria in servizio all’interno dell’azienda d’autotrasporti del marito. Adesso, deve rispondere non solo delle minacce ma anche delle percosse che sarebbero state inferte alla vittima: in pochi minuti, colpita con oggetti di qualsiasi tipo, perfino un computer. L’imputata, difesa dall’avvocato Dionisio Nastasi, era convinta che tra la segretaria e il marito potesse esserci una relazione. La dipendente, dopo aver sporto denuncia, ha scelto di costituirsi parte civile con l’avvocato Riccardo Balsamo. Davanti al giudice Antonio Fiorenza, i primi testimoni verranno sentiti a dicembre.