“Leonessa”, mafia e compensazioni: in aula finanziere sentito per diverse ore

 
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Brescia. E’ durato per ore, il nuovo esame di uno dei finanzieri che prese parte alle indagini, poi sfociate nel blitz “Leonessa”. Ieri, è stato sentito davanti al collegio penale del tribunale di Brescia. Il militare ha riferito su diversi aspetti dell’inchiesta, che ruotò intorno alle fonti economiche che sarebbero poi servite da supporto alla stidda gelese, che avrebbe scelto di fare base proprio nella provincia lombarda. Per i pm della Dda bresciana, in aula con il sostituto Paolo Savio, i gelesi avrebbero avuto la disponibilità di fondi consistenti, da collegare ad una vasta rete di compensazioni fiscali illecite, con centinaia di aziende pronte ad approfittarne. Nell’indagine, seppur in altri filoni, sono stati coinvolti non solo imprenditori ma anche funzionari pubblici, che avrebbero dato la loro disponibilità, per far passare quello che gli inquirenti ritengono un sistema ben consolidato. Sarebbe stato il consulente Rosario Marchese, attualmente detenuto e coinvolto nell’indagine, a fare da punto di riferimento per le compensazioni e a proporre un supporto professionale anche ad importanti società, che miravano a coprire le pendenze con il fisco. Il finanziere sentito in aula ha toccato aspetti legati inoltre al passato criminale di alcuni coinvolti. I difensori degli imputati sono invece convinti che non sia mai esistita un’organizzazione mafiosa, con base logistica nella provincia bresciana, e anche sul sistema delle compensazioni illecite non mancano le ricostruzioni alternative, che gli imputati hanno fornito subito dopo i fermi. Sarà necessaria una nuova udienza, per approfondire ulteriori particolari rispetto a quanto riferito dal militare. In aula, si tornerà a luglio. Per le difese, attualmente, anche dall’istruttoria dibattimentale, non sarebbero mai emerse conferme sull’esistenza dell’organizzazione. I pm dell’antimafia bresciana hanno però ricostruito fatti, che ritengono strettamente collegati alla presenza sul territorio dei gelesi.

In questo filone processuale, sono a giudizio Rosario Marchese, Salvatore Antonuccio, Giuseppe Arabia, Antonella Balocco, Giuseppe Cammalleri, Gianfranco Casassa, Danilo Cassisi, Matteo Collura, Simone Di Simone, Angelo Fiorisi, Carmelo Giannone, Roberto Golda Perini, Giovanni Interlicchia, Corrado Savoia, Alessandro Scilio ed Enrico Zumbo. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Giovanna Zappulla, Roberta Castorina, Davide Limoncello, Angelo Cafà, Maurizio Scicolone, Sinuhe Curcuraci, Vito Felici,  Deborah Abate Zaro, Mauro Sgotto, Gianluca Marta, Oliviero Mazza, Desolina Ferris, Stefano Bazzani, Domenico Peila e Maurizio Basile.

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