Gela. Dopo anni di battaglie giudiziarie, durate circa un decennio, il progetto del maxi polo eolico lungo la costa locale è stato bloccato. Negli scorsi giorni alcuni componenti del coordinamento che si costituì per dire no alle pale eoliche nel golfo locale, sono stati sentiti a Bruxelles in audizione. Nel 2016, era stata presentata una petizione proprio alla Commissione Europea. Due anni dopo, nel 2018, i giudici amministrativi posero sostanzialmente la parola fine sul maxi progetto che prevedeva installazione di 38 pali da 150 metri ciascuno. Un investimento ritenuto decisamente impattante da un punto di vista ambientale. “Malgrado avessimo contro questo Progetto, abbiamo comunque voluto mantenere la petizione presso la Commissione Europea, richiesta il 14 settembre del 2016, perché i progetti presentati allora erano quattro e a scanso di brutte sorprese – dicono dal coordinamento – non vorremmo che qualcuno degli altri partisse adesso, mentre fino ad adesso è rimasto silente”. Alla Commissione è stato chiesto di inviare una raccomandazione al ministero delle transizione ecologica, con l’obiettivo di rafforzare l’attenzione su eventuali richieste Via per progetti analoghi. Il coordinamento, così come emerso anche in giudizio, ribadisce che progetti di questo tipo sono del tutto in contrasto con direttive comunitarie che proteggono le zone Sic e Zps. Come dimostrato nel corso della lunga battaglia, parchi eolici di notevoli dimensioni incidono negativamente sia sulla flora che sulla fauna del territorio.
Alla Commissione sono state inoltrate due note ufficiali. Un seguito da parte delle autorità europee dovrebbe arrivare entro il mese di luglio, così come spiegato ai componenti del coordinamento.