Gela. La “riforma” delle commissioni consiliari e le pesanti polemiche, successive al voto di martedì sera, hanno inevitabilmente rallentato le attività, a Palazzo di Città. Nonostante le nuove composizioni, poco o nulla è invece cambiato per la commissione sviluppo economico, presieduta da Rosario Faraci. I consiglieri, già da diversi giorni, prima ancora del voto d’aula, sono stati impegnati nelle verifiche partite a seguito della risoluzione del Senato per l’area di crisi complessa e l’accordo di programma. Faraci e gli altri consiglieri Luigi Di Dio, Virginia Farruggia, Pierpaolo Grisanti ed Emanuele Alabiso, hanno acquisito diversi atti, compreso il progetto di riconversione e riqualificazione. Si stanno valutando molti aspetti. La commissione industria del Senato, che ha lavorato sui mancati risultati dell’area di crisi locale, ha indicato, tra le altre cose, la possibilità di rivedere i contenuti del Prri, che anche il sottosegretario Alessandra Todde ha ritenuto in gran parte non attuabile. La commissione sviluppo economico vorrebbe formulare proposte per la revisione, in un percorso che è ancora aperto. Da Roma, si attende il nuovo bando per l’accesso al fondo, da poco meno di venticinque milioni di euro. Ad oggi, i piani di Invitalia non hanno sortito grandi effetti, con un unico progetto finanziato, in attesa della realizzazione. Per il resto, sia i senatori che i consiglieri comunali hanno potuto appurare l’esistenza di una lunga sequela di ritardi e passaggi burocratici rimasti in sospeso. Investimenti e progetti da avviare non se ne sono mai visti, nonostante l’iter sia partito subito dopo la firma del protocollo di intesa per la riconversione della fabbrica Eni. In commissione sviluppo economico, tra le altre cose, potrebbero essere convocati sia il dirigente Antonino Collura, che anche in passato ha seguito le procedure tecniche, sia il sindaco Lucio Greco.
Il primo cittadino è stato ascoltato, in audizione, dalla commissione industria del Senato, supportata anche dal lavoro del senatore Pietro Lorefice. Greco e il consulente Pietro Inferrera sono convinti che l’area di crisi e l’accordo di programma vadano ormai collocati in un contesto anche più ampio, attraverso l’attivazione del Contratto istituzionale di sviluppo. Gli approfondimenti condotti dalla commissione comunale sono ancora in fase iniziale.