Gela. Un vertice davanti al prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta per fare il punto della situazione intorno allo sblocco del decreto per l’area di crisi complessa. Il vertice chiesto dai sindacati. La riunione dovrebbe tenersi la prossima settimana: un primo sì è arrivato proprio dagli uffici della prefettura. Dopo la ripresa delle proteste dei tanti operai dell’indotto in difficoltà a causa dei ritardi nei pagamenti e della scadenza degli ammortizzatori sociali in deroga, qualcosa sembra muoversi. Solo nelle scorse ore, i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania avevano invocato proprio l’intervento del prefetto nisseno. Nonostante la firma del decreto che attiva l’area di crisi complessa in città, varato dal ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, mancano ancora passaggi essenziali: in sostanza, il decreto c’è ma non si vede, almeno sul fronte dell’attivazione di tranche straordinarie di ammortizzatori sociali e su quello del riconoscimento degli sgravi in favore di aziende interessate ad investire in città anche tra le aree dismesse della raffineria Eni.
La protesta dell’indotto. Stando ai sindacati, solo in questo modo sarà possibile gestire la fase di riconversione della raffineria Eni di contrada Piana del Signore che, al momento, non consente di assicurare occupazione tra gli impianti. Solo nelle ultime settmane, la protesa è scoppiata tra gli operai di Eurotec, Eurocoop, Cosime e Elettroclima srl. Al tavolo della prossima settimana dovrebbero sedere tutte le parti del protocollo d’intesa varato lo scorso novembre al ministero dello sviluppo economico, compresi i manager di Eni.