Gela. Circa 132 mila euro, per eseguire la demolizione di almeno due immobili abusivi, finiti al centro di altrettanti procedimenti penali avviati dai pm della procura. La somma è stata calcolata dai tecnici del settore lavori pubblici del Comune, che hanno lavorato sulle relazioni tecniche trasmesse, già diversi mesi fa, proprio dalla procura della Repubblica, che punta ad accelerare sulla demolizione di immobili non più sanabili. Tocca al Comune farsi carico di tutte le spese, in attesa eventualmente di rifarsi sui proprietari delle strutture, costruite senza autorizzazioni. Il dirigente Antonino Collura, nei provvedimenti appena rilasciati dal settore lavori pubblici, richiama però il fondo demolizioni, attivato dal Ministero delle infrastrutture. Verranno presentate istanze per accedere ad un contributo, che copra la metà delle spese previste per la demolizione degli immobili segnalati dalla procura. Per un primo procedimento, saranno necessari quasi 94 mila euro. Più limitata la spesa per il secondo, che invece necessita di circa 38 mila euro per i lavori di demolizione. In entrambi i casi, il fondo del Ministero garantirà la copertura del cinquanta per cento della somma complessiva. Da alcuni mesi, a Palazzo di Città, si sta tentando di dare seguito alle note ufficiali della procura, che monitora diversi procedimenti per immobili abusivi e non sanati, che vanno demoliti. Risale ormai a due anni fa il protocollo siglato in prefettura e anche in quell’occasioni si chiese maggiore celerità ai Comuni firmatari.
Sul territorio locale sono migliaia gli immobili realizzati senza i permessi necessari e a breve in consiglio comunale dovrebbe arrivare il regolamento per la gestione di quelli acquisiti al patrimonio indisponibile del Comune, nel tentativo soprattutto di dare più garanzie ai proprietari che comunque ci vivono e che altrimenti rischierebbero di perdere la loro abitazione, con tutte le conseguenze del caso. Le cifre calcolate dai tecnici del municipio certificano la necessità di impegni finanziari notevoli per cercare di dare seguito agli interventi di demolizione e sulla carta i numeri dovrebbero essere ancora maggiori.