Lo sentivamo nell’aria, neanche il fetore delle ciminiere / streghe riusciva a coprirne il sentore.
Alcuni lo speravano, altri ne erano certi, altri ancora, composti, sedevano sull’argine del fiume e attendevano con un ghigno che il nemico passasse.
Altri – giocolieri e dissimulatori del “vero” – chiamavano “nessuno” qualcuno , oggi sindaco, posto che, v’è da chiedersi chi fossero loro, ma questa è un’altra cosa: una caduta di stile, promossa per convincere gli indecisi, nella quale certo non incaglierò parlando del “nulla”, non ne ho lo stile.
L’ultimo colpo di coda, insomma, di chi, anch’esso, avvertendo il cambiamento ormai inarrestabile, avvertendo la marea montante denigra, offende, dissimula.
Altri, invece, attendevano. Da tempo.
…. Così è stato, è successo e il cambiamento che si fa sempre beffa dei propri oppositori (in qualsiasi ambito della vita), in barba a questi e sghignazzando delle loro velleità li ha travolti vellicandone gli impulsi più bassi, le miserie più nascoste.
Lo avevamo capito, ma mai fino al giorno “della verità” ci avevamo creduto, abituati com’eravamo a rivedere costantemente scene di un film muto e in bianco nero, stretti nella frustrazione del “già visto”, “già sentito”, abituati ancor di più a prender parte a quel film ma mai da protagonisti quanto piuttosto da spettatori e per di più muti, e guai a fare rumore, a parlare, a contraddire, pena l’esclusione dall’olimpo della “legalità”.
Certo, lo so, il Comune era chiuso quando il sindaco Messinese avrebbe dovuto varcarlo il giorno dello spoglio, come in fondo, prima di lui, aveva fatto il Presidente della NOSTRA Regione e l’uscente sindaco Fasulo poi, ma non malignate, non ce n’è ragione; sicuramente come succede nei cartoni animati della Walt Disney- quando sta per accadere qualcosa di magico- gli alberi si muovono pur senza vento, il mare si agita regalando una Sirenetta umana e, perché no, le porte sbattono e si chiudono senza possibilità che si aprano.
Per fortuna, nessuno di coloro i quali lavorano lì da anni era dentro, chissà che spavento altrimenti a sentirsi sequestrato da un “non meglio specificato” dispetto degli eventi. Non siate maligni, sono sicura che è andata così.
E certo, lo so, è proprio di oggi il furto delle chiavi dell’ufficio di presidenza del Consiglio Comunale, e no, due indizi non fanno una prova, suvvia non siate malpensanti, anche questa è una scena di un cartone animato, vedrete che tra breve quell’ufficio -non appena certo sarà possibile aprirlo- sarà diventato una meravigliosa stanza “accogli tutti ”. con tende sontuose e raffinate e ospiti gentili e amorevoli tra loro, e le chiavi rubate diventeranno bacchette magiche che al suono di “ bidibibobidibù” apriranno cassetti, sposteranno tende per fare entrare il sole .
Suvvia non siate maldicenti.
Ciò che è certo è che qualcuno forse, o forse no, ma non certo “nessuno” è stato penalizzato dalla vicinanza politica di qualcun altro che, smanioso, oltre modo incauto, si è intestato una campagna di riconsegna al “vecchio” sistema: quello del silenzio, della reverenzialità da spalle basse, quella del “zitto tu che u sapemmu cu si!”.
Perché, o sei con lui o contro di lui e, se sei contro di lui, sei contro il sistema, contro lo stato, contro la pace nel mondo, contro la donazione degli organi, contro le istituzioni, contro la Chiesa, a favore della guerra, a favore delle droghe nonché consumatore delle stesse, nonché macchiato di aberranti delitti contro l’umanità.
Una filastrocca/scioglilingua che, però ,non ha fermato quelle matite che sono state armi legalizzate riconsegnando agli elettori che prima di tutto sono cittadini, la volontà di abbracciare e andare incontro al “ nuovo” spazzando via il vecchio a testa alta e spalle dritte.
Matite bazooka!
Ps: abbiamo dato fiducia alle stelle, non siate cadenti, non deludete.
Buon lavoro sindaco Messinese. Buon lavoro a tutta la giunta e al Consiglio comunale.
Evita Lorefice