Gela. Circa cinquecento capi portati via da un negozio d’abbigliamento nel gennaio di tre anni fa.
II colpo delle Hogan. “Ci accorgemmo che la saracinesca era stata forzata – ha spiegato in aula il titolare del punto vendita del centro storico – erano stati rubati giubbotti, camice e scarpe. I marchi erano quelli trattati dal mio punto vendita, Hogan, Fay e Tod’s. I danni calcolati ammontavano a più di dodicimila euro”. Per quei fatti, sotto processo sono finiti i giovani Malvin Bodinaku e Carmelo Lizzio, difesi dagli avvocati Carmelo Tuccio e Salvo Macrì. “Solo una minima parte della refurtiva – ha spiegato ancora il testimone – venne recuperata dagli agenti di polizia. La nostra merce, inoltre, è facilmente individuabile perché utilizziamo un doppio codice identificativo”. I legali di difesa hanno puntato soprattutto sulla riconducibilità della merce ritrovata proprio ai due imputati. “Uno dei due giovani – ha confermato l’esercente – qualche tempo prima del furto effettuò acquisiti nel mio negozio”. La difesa degli imputati ha contestato alcuni punti della ricostruzione fornita dal titolare davanti al giudice Manuela Matta. I due imputati potrebbero essere ascoltati in aula durante la prossima udienza.