Gela. Se ne va una figura storica nell’arte della pasticceria gelese. Ieri infatti è morto Giuseppe Incardona dopo una lunga sofferenza e malattia. Sono stati gli stessi figli a darne notizia per condividere il loro dolore con tantissimi gelesi che ne apprezzavano le doti di pasticcere.
Uomo semplice e grande lavoratore, Giuseppe Incardona era discendente da una famiglia con nota tradizione dolciaria. Il padre Cav. Cece’ Incardona era già pasticcere dal 1910 in Gela. Noto il suo laboratorio di via Navarra.
“Come tutti gli uomini semplici – ricorda il figlio Vincenzo – ha vissuto una vita normale e senza grandi lussi. Il suo interesse più grande e’ sempre stata la pasticceria, la sua clientela, contornata da tanti amici di famiglia e i suoi figli (3)”.
Giuseppe era noto per la sua bontà d’animo e la generosità. Non mancava mai una sua promessa di passare dal negozio per ritirare “un vassoio di paste di mandorla” (fatte solo come la tradizione Incardona sapeva). Da mesi, il laboratorio era in declino. La pandemia e la malattia ha segnato il destino della storica pasticceria.
“Con la sua morte muore un era, una tradizione, un uomo vera immagine di una cultura che probabilmente oggi non esiste più. Ora più che mai sono orgoglioso di mio padre ma anche un simbolo di un imprenditoria artigiana con il sapore di una volta. Il mio rammarico più grande oltre alla sua perdita è che quella tradizione non è stata tramandata nel tempo. Lavoro in ambito bancario, mia sorella nel mondo delle cliniche estetiche e la sorella più piccola fa la maestra”.
La nipotina Carlotta era la sua gioia. “Gli ha strappato qualche sorriso fino a qualche giorno prima della sua morte – chiude con commozione il figlio – quando i suoi occhi erano spaventati e confusi e la rassegnazione aveva già preso il posto della speranza”.